La Francia del 1700: com'era la situazione prima?

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La Francia del 1700 era una monarchia, che vedeva al vertice della società il re e poi, in ordine di importanza, la nobiltà, il clero e il popolo, che generalmente viveva in condizioni precarie ed era quasi completamente escluso dalla vita politica. Questa particolare organizzazione in seguito venne chiamata dai rivoluzionari "ancien régime", cioè "vecchio regime", ed era basata sulla concezione del potere del sovrano per diritto divino: nella figura del re erano concentrati i poteri legislativo (fare le leggi), esecutivo (approvare e far entrare le leggi in vigore) e giudiziario (far rispettare le leggi), dunque, l'intera sovranità nazionale. Inoltre, il re governava insieme a pochi collaboratori riuniti nel Consiglio del re (che erano per lo più persone fidate e soprattutto nobili).

La società era divisa in categorie separate denominate "ordini", "corpi", "ceti" o "stati". Il primo stato era formato dall'alto clero, cioè dagli acclesiastici con cariche importanti ; il secondo stato era costituito dalla nobiltà che, a sua volta, era suddivisa in "nobiltà militare-feudale" (nobiltà di spada) e in "nobiltà del nuovo ceto" (nobiltà di toga) di cui facevano parte i funzionari e i magistrati nobilitati di recente. C'è da dire che la nobiltà (detta anche la "corte") viveva nel lusso più sfrenato, tra banchetti e feste, con vestiti elaborati fatti di stoffe pregiate, gioielli preziosi, in ville e palazzi enormi e sfarzosi. Tutto questo però aveva un costo molto elevato e il denaro veniva prelevato (e poi sperperato) dalla "cassaforte" dello stato che, ormai, veniva riempita solo dai soldi dei contadini e dei salariati, raccolti attraverso le pesanti tasse. Per finire, alla base della società stava il terzo stato, ossia l'insieme di tutti il laici non nobili, i contadini, gli operai e i salariati; insomma, il popolo e la cosidetta "borghesia". Essi erano in condizioni oscene in confronto alla vita sfarzosa dei ceti più alti, erano gli unici a pagare le tasse, non avevano privilegi e non potevano comprare delle proprietà fondiarie.

Nella seconda metà del '700, iniziò a diffondersi tra la borghesia un movimento rivoluzionario chiamato Illuminismo che, in pratica, voleva diffondere idee basate sull'ugualglianza, la libertà e la fratellanza e proponeva una forma di governo in cui fosse il popolo, la nazione francese a comandare, e non un'unica persona.


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