Il termine "Terzo Mondo" è stato inventato agli inizi degli anni '50 dal demografo ed economista francese Alfred Sauvy, con riferimento al "Terzo Stato" (insieme maggioritario di persone che, nell'Ancien Régime, non appartenevano né al clero né alla nobiltà) per designare i paesi "non allineati" che rimanevano fuori dalla divisione eurocentrica dei due "blocchi" sovietico e americano. Divenne dunque termine del lessico internazionale nel 1955, in occasione della conferenza di Bandung (Indonesia), al fine di distinguere i paesi sottosviluppati dai paesi ad economia di mercato e dai paesi ad economia centralizzata.
Questi paesi, per lo più situati nella parte meridionale del mondo, dove sono concentrati gli Stati più poveri, intraprendevano allora un processo di emancipazione, di crescita politica e di rivendicazione economica. A distanza di anni il Terzo mondo non raccoglie più una realtà omogenea, avendo perso quello che costituiva la sua unità, vale a dire la similitudine delle situazioni socio-economiche. Infatti, se alcuni paesi, come quelli del Sud-Est asiatico, hanno realizzato un processo di industrializzazione veloce (sono i cosiddetti "paesi di recente industrializzazione" - "newly industrialized countries"), altri al contrario hanno visto aumentare la distanza che li separa non solo dai paesi più industrializzati, ma anche da numerosi paesi in via di sviluppo. Di colpo, la nozione di Terzo Mondo perde significato. Non deve quindi meravigliare che essa appaia un po' obsoleta. Per questo motivo è stata creata una nuova classificazione di paesi meno avanzati, definita più comunemente con l'espressione "Quarto Mondo". Vi fanno parte una quarantina di paesi sottosviluppati (in maggioranza africani), che hanno un reddito pro capite inferiore ai 200 dollari annui. Alcuni studiosi definiscono i paesi del Quarto Mondo come "Paesi in via di sottosviluppo" (PVS) ; si tratta di una definizione provocatoria ma decisamente efficace. Nei paesi del Quarto Mondo (Etiopia, Ciad, Zaire) la popolazione fatica a sopravvivere e gli scambi avvengono soprattutto allinterno dei villaggi sotto forma di baratto.