I celti privilegiati
Accanto alle caste dei sacerdoti e degli scribi, i ceti più benestanti erano costituiti da un piccolo numero di operai specializzati e di artigiani. Non necessariamente questi lavoratori producevano oggetti di lusso o artistici, essi costruivano anche vasai, cordai, falegnami, calzolai e così via. Molti laboratori di artigiani dipendevano dai templi o dai palazzi e producevano oggetti di vetro, molto rinomati all'epoca, di ebanisteria o gioielli. Gli orefici erano spesso uomini nani che si tramandavano di generazione in generazione l'arte di foggiare collane, pettorali e monili. Non tutta la produzione di suppellettili era destinata all'uso effettivo dei clienti, molti di questi oggetti servivano per accompagnare i defunti nelle tombe, che venivano accuratamente preparate durante la vita. Nell'antichità la distinzione tra l'artista e l'artigiano non era ben definita e, anche in Egitto, gli scultori, i decoratori e i pittori erano gli artisti che producevano gli oggetti di lusso, e che spesso erano sottoposti a un lungo apprendistato in parte simile a quello degli scribi.
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