Lo squalo tigre

squalo tigre Galeocerdo cuvier (Peron & LeSueur), e' un grande predatore (piu' di 18 piedi) che abita tutte le acque tropicali e subtropicali del mondo. E' una delle tre grandi specie di squali nota per gli attacchi nei confronti degli uomini, e sono responsabili di molti attacchi nelle Hawaii, dove in media avviene ogni anno meno di una aggressione di cui molte non fatali (ma annegano in media 40 persone all' anno). Questo ritmo di attacchi e' sorprendentemente basso se si considera che migliaia di persone nuotano, fanno surf e si immergono ogni giorno nelle acque Hawaiiane. Nonostante queste statistiche gli attacchi di quali restano un argomento di forte emotivita' nelle Isole. Questa reazione e' sorprendente in una Stato che dipende economicamente dal turismo e dagli usi ricreativi dell'oceano. Gli attacchi sono dannosi agli affari e inducono le autorita' ad abbattere gli squali. Sfortunatamente questa reazione istintiva non ha nessuna base scientifica. In aggiunta, l'uccisione degli squali tigre e' contraria alle credenze tradizionali dei nativi Hawaiiani, i quali considerano questi animali sacri a "Auma Kua" o agli spiriti degli antenati.

[squalo tigre]

Nondimeno, dal 1959 al 1976, lo Stato delle Hawaii ha ucciso 4.668 squali (ad un costo medio di 182$ ciascuno), in una serie di programmi per il controllo degli stessi. A dispetto di tali sforzi, non si e' ottenuta nessuna diminuzione nel ritmo degli attacchi. Seguendo la serie di aggressioni mortali dal 1991 al 1993, sono stati fatti dei tentativi per riprendere i programmi di controllo. Cio' ha indotto un gruppo di studenti guidati dal Dr. Kim Holland dell'Istituto di Biologia Marina delle Hawaii, a far pressioni sulla legislatura dello Stato per ottenere fondi da dedicare alla ricerca scientifica mirata all'aumento della conoscenza degli squali tigre. I maggiori obiettivi della ricerca riguardano la determinazione dei modelli di spostamento e di habitat utiulizzati da questi predatori.

Gli squali tigre sono catturati con lenze innescate con pezzi di pesce, gettate al crepuscolo, appena fuori dal porto di Honolulu e recuperate all'alba del giorno seguente. Gli esemplari catturati sono assicurati lungo il lato di piccole imbarcazioni, vengono identificati, misurati e se ne stabilisce il sesso.Poi si preleva un campione di tessuto per determinarne l'impronta genetica. Ogni squalo riceve un numero di identificazione e quelli piu' piccoli di 10 piedi sono immediatamente rilasciati.

Quelli piu' grandi sono equipaggiati con trasmettitori acustici (unita' che emettono segnali ad ultrasuoni). Questi segnali sono al di la dello spettro udibile sia dagli squali che dagli uomini, ma vengono rilevati dagli idrofoni (microfoni subacquei). La trasmittente degli squali puo' essere seguita da una barca che usa l'idrofono in costante ascolto dei segnali. Un singolo trasmettitore viene impiantato chirurgicamente in ogni cavita' peritoneale (lo spazio contenente il fegato ed altri organi). Durante questa operazione l'animale e' girato a pancia in su e immediatamente va in immobilita' tonica (uno stato simile a trance che dura approssimativamente 20 minuti). Viene fatta una incisione nella parete pettorale, il trasmettitore viene inserito e l'incisione suturata, dopodiche' lo squalo viene rilasciato e seguito per diversi giorni. I dati ottenuti attraverso il tracciamento con la barca vengono completati con l'ausilio di monitor posizionati a diverse profondita' sul letto marino. Questi monitor ascoltano continuamente l'unica frequenza codificata per ogni trasmettitore portato dagli squali tigre piu' grandi e possono identificarne ciascuno e memorizzare quanto tempo lo squalo rimane in quell'area. I monitor vengono recuperati regolarmente dai sub e i dati possono essere conservati.

Ad oggi, piu' di 130 squali tigre dai 7 ai 14 piedi di lunghezza sono stati marcati e rilasciati. Tutti gli animali tracciati hanno nuotato piu' di 10 miglia al largo lungo una rotta simile nelle prime 24 ore dopo il rilascio, e non hanno mostrato segni di rientro nell'area di Honolulu nelle seguenti 48 ore. I dati dei monitor sul fondo hanno indicato che sebbene molti squali ritornino nel loro originale sito di cattura, il tempo trascorso al di fuori di quest'area varia tra gli esemplari, da due settimane a dieci mesi. Questi rilevamenti possono suggerire che gli squali tigre hanno un territorio estremamente grande, e che il programma di ricerca non abbia effettive probabilita' di individuare gli esemplari responsabili di attacchi in quanto questi individui possono spingersi molto al di la dell'area di rilevamento dopo alcune ore dall'incidente.


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