STORIA NELLA MOTOGP

Motogp targata

Forse non tutti se lo ricordano, ma nel lontano 1992 fu proprio la Honda a reinventare il modo di concepire le maxi moto proprio con la sua cbr 900. All'epoca le maxi esistenti sul mercato (Suzuki gsx/r e Yamaha fzr/r) puntavano tutto sulla potenza del loro propulsore, sacrificando sullaltare delle prestazioni il piacere di guida mortificato da misure di interasse lunghissime e da un peso vicino ai 250 Kg. Il cbr puntava su un motore che erogava la, per quei tempi, ragguardevole potenza di 125 cv per un peso inferiore ai 200 Kg , fece riscoprire agli appassionati il controllo totale di una maxi, fino ad ora troppo limitate dalle dimensioni importanti. Con il passare del tempo il cbr è stato continuamente aggiornato, nel 94, nel 98 nel 2000 ed infine nel 2003, ad ogni versione è calato il peso ed aumentata la potenza insieme alla cilindrata, ma la Honda non è più stata la regina incontrastata come avvenne nei primi due anni della sua commercializzazione. Il 2004 è lanno della svolta, la casa dellala doro ha deciso di riprendersi il suo scettro ed ha presentato la nuova cbr 1000rr Fireblade. E stato proprio Valentino Rossi a tenere a battesimo la nuova creatura Honda presentata al mondo nella cornice di Amsterdam e gli sguardi di ammirazione e i commenti estremamente positivi di tutti i giornalisti presenti, danno lidea che la nuova moto abbia colpito di fatto nel segno. La linea del nuovo cbr si ispira liberamente alla rc211v , che ha dominato il mondiale Motogp fin dal suo esordio, le indiscrezioni trapelate da tempo, davano il nuovo mille come gemello della moto campione del modo e così è stato, ma la cosa davvero eccitante è che la parentela con la moto da corsa sembra non essere limitata solo allaspetto. La Honda ha finalmente deciso di portare il suo 4 cilindri in linea alla cilindrata piena, cosa che stando ai dati trapelati dovrebbe permettergli di sviluppare una potenza massima di circa 165 cv. Il propulsore non deriva dalla vecchia unità, ma è stato in pratica completamente riprogettato; il blocco dei cilindri, è stato oggetto di migliorie utilizzando la tecnica della pressofusione Open Deck e vanta camicie in composto allumino/ceramico PMC brevetto Honda, lincremento di cilindrata è stato ottenuto intervenendo solo sulla corsa, salita da 54 a 56,5 mm, arrivando quasi al litro. La riduzione delle masse interne e ladozione di pistoni in alluminio forgiato, con trattamento del mantello mediante incorporazione di particelle di molibdeno, le bielle alleggerite e private dei dadi di fissaggio del cappello, hanno fatto si che lunità che equipaggia il nuovo cbr sia più corta di ben 5 centimetri rispetto al vecchio propulsore. Tale risparmio di spazio è stato utilizzato per far spazio al nuovo forcellone in alluminio pressofuso, davvero bello da vedere, che nonostante sia piuttosto lungo non va ad influire sullinterasse della moto che resta molto compatto. Anche limpianto di iniezione è stato riprogettato, ora sfrutta doppi iniettori a 12 ugelli radiali per ciascun cilindro di cui uno sistemato convenzionalmente nel corpo farfallato, laltro al di sopra dellair-box ed entra in funzione solo a regimi superiori a 5000 giri, soluzione già utilizzata in Motogp Il reparto ciclistico deriva in parte dal vecchio modello, allanteriore troviamo una forcella upside down con canonici steli da 43mm, che gode però di unavancorsa aumentata di 5 mm. Sopra la piastra superiore troviamo il nuovo ammortizzatore di sterzo elettronico denominato H.E.S.D (che da qualche gara anche Rossi porta in gara sulla sua rc211v), tale nuovo sistema permette di ottenere alle alte andature il comportamento e la stabilità di un ammortizzatore tradizionale, mentre alle velocità più basse il controllo intelligente ne limita la forza alleggerendo di conseguenza lo sterzo quasi fosse privo di tale dispositivo. Esteticamente non è molto piacevole, ma se manterrà le premesse, potrebbe essere il precursore di una nuova generazione di ammortizzatori di sterzo. Al posteriore lavora un ammortizzatore Pro link, completamente regolabile, che essendo completamente indipendente dal telaio e infulcrato nel forcellone promette una grande sensibilità di guida. La Honda è da sempre stata il punto di riferimento della categoria per quanto riguarda la frenata, anche questo modello non viene meno alla tradizione, potendo contare anteriormente su un impianto Tokico composto da su due dischi da 310 mm, che a seguito della riduzione del diametro dei dischi, hanno visto aumentare lo spessore ora di ben 5 mm. Le pinze sono a quattro pistoncini con attacco radiale e promettono decelerazioni fulminee unità ad una estrema modulabilità. Posteriormente lavora un disco singolo da 220 mm e pinza a pistoncino singolo. Osservando la Fireblade inizialmente si ha limpressione che sia molto simile alla sorella minore di 600 cc., ad una analisi più approfondita ci si rende conto che le differenze sono notevoli. Il telaio, di tipo Perimetrale, con doppio trave in alluminio composito è completamente differente di quello della sorella minore, regala alla moto un aspetto più massiccio sporcandone leggermente il profilo che nel 600 appare più pulito. Il serbatoio (che è finto, quello vero in realtà si trova sotto la scatola del filtro) è maggiormente sagomato e nellinsieme da alla linea del 1000 la sensazione di un maggior caricamento sullanteriore, esaltato dallo stupendo forcellone di colore diverso rispetto al telaio anodizzato in nero. Il codone, che ingloba lo scarico con uscita a due vie, riprende le linee della sorella minore utilizzando lo stesso faro a led dallaspetto sfuggente che si allunga verso lalto. La strumentazione è dominata dal contagiri e racchiude, in uno spazio davvero limitato, tutte le informazioni necessarie grazie ad un sottile schermo orizzontale digitale. Allatto della presentazione la Honda ha dichiarato che il nuovo cbr 1000rr è stato progettato attingendo a piene mani dalla tecnologia delle corse con lo scopo preciso di primeggiare nel mondiale Superbike. Esaminando il mezzo, non si fa fatica a credergli, il solo interrogativo è se finalmente la Honda sarà in grado di piegare le avversarie in pista. Stando ai dati trapelati, non sarà ne la più potente, ne la più leggera, probabilmente punterà tutto sulla perfetta armonia tra il suo propulsore e una ciclistica affinatissima. Alla Honda è lecito aspettarsi grandi cose, per gli smanettoni più smaliziati sarà davvero difficile decidere su quale proposta orientarsi, con ogni probabilità la lotta sarà dura e senza esclusione di colpi, ma siamo sicuri che il cbr porta dentro di se le stimmate della moto campione del mondo Motogp e si farà rispettare sia in pista che su strada.

[cbr grigia]


Testo ricavato da http://www.daidegas.it

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