Insegnare al cucciolo

La mente del cane è estremamente semplice, l'apprendimento avviene secondo il seguente schema:

STIMOLO --> RISPOSTA --> RICOMPENSA (rinforzo positivo)

Si chiama il cane (stimolo) ed appena si avvicina (risposta), lo si ricompensa lodandolo festosamente e premiandolo con un bocconcino (ricompensa).

Il cane che elemosina il cibo durante il pranzo perché abituato a ricevere dei bocconi magari dai bambini. In questo caso il rinforzo produce un vizio, perché non finalizzato all'educazione.

Se un cane ha un'esperienza piacevole cercherà di ripeterla, se invece è negativa la eviterà. Se un cane rosicchia un cavo elettrico e riceve una scarica, smetterà di rosicchiarlo. Questo è un rinforzo negativo, (la punizione); purtroppo molte tecniche di addestramento obsolete si basano esclusivamente su questo condizionamento.

L'assenza di ricompensa è già una punizione, in certi casi però può non essere sufficiente.

Un cucciolone nella fase della pubertà, potrebbe manifestare atteggiamenti di indipendenza e dominanza dal padrone non ritornando al richiamo, allora si può usare la punizione.

La punizione o rinforzo negativo deve essere appropriato al proprio cane, all'età, comprensibile, ed eseguita con un preciso tempismo. La madre punisce i cuccioli per correggerne il comportamento pizzicandoli alla collottola (pelle del collo).

Il padrone per correggere il cane che non ritorna, dovrebbe avvicinarsi di soppiatto senza farsi notare e scuoterlo per la collottola (moderandosi in base all'età) dicendo NO, poi lasciamo la presa e gli ribadiamo il richiamo VIENI, il cane ci seguirà, BRAVO, carezza.

[labrador e uomo]

Ma con un cane che non ritorna ci si può anche nascondere e quando scoprirà di averci perso comincerà a cercarci, questo gioco ripetuto farà capire al cucciolo di non distrarsi e stare attento a seguirci se ci allontaniamo. Spesso avviene la situazione inversa ed è il padrone che segue il cane stabilendo una relazione distorta dove il cane ritiene di essere il capo, fatto che potrebbe generare ulteriori atteggiamenti di disobbedienza.

Il richiamo "VIENI" è la base di un buon rapporto con il cucciolo è il fattore di controllo principale del padrone-capo insieme al "NO"

Il NO è decisamente un rinforzo negativo: il cane deve capire che, qualsiasi cosa stia facendo, il suo padrone disapprova e deve interrompere di farlo, subito. Pensate ad un cane che si allontana e tenta di attraversare la strada.

In questo caso la sequenza dovrebbe essere: NO, il cucciolo si ferma ci guarda, VIENI, il cucciolo ritorna, BRAVO festoso, coccole, carezze e bocconcino.

Il cucciolo che risponde al NO va premiato sempre quando risponde, nelle situazioni pericolose può essere punito se non ubbidisce. I cani adulti adulti rimproverano i cuccioli ringhiando.


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