Età 3-14 settimane: periodo della socializzazione
Se socializzato più tardi delle 14 settimane la timidezza o l'aggressività possono dominare il comportamento.
Durante le prime 3-4 settimane è consigliabile lasciare la cagna ed i cuccioli nella maggiore tranquillità possibile.
Al momento dello svezzamento è dimostrato che talune modalità di maneggiamento possono essere utilmente adottate per rendere più facile ai cuccioli la socializzazione con le persone: due volte al giorno, sollevare i cuccioli cullarli tra le braccia per 1 minuto circa, permettere ai bambini i maneggiare delicatamente ogni cucciolo.
Questa è la fase dell'imprinting: dell'impronta, della fissazione dei legami tra cucciolo e individui, cucciolo e ambiente, cucciolo ed essere umano; le esperienze di questo periodo danno l'impronta base della personalità del cucciolo.
Età 6-8 settimane: ottimale per la socializzazione
Se socializzato più precocemente, si sviluppa spesso timidezza, insieme ad una eccessiva dipendenza dal padrone, che può portarlo ad essere iperprotettivo. (per socializzazione si intende in questa fase distacco dalla madre, dai fratelli)
Età 8-10 settimane: impronta della paura
Esperienze traumatiche o che producono paura possono venire impresse permanentemente causando, in determinate circostanze, reazioni difensive.
Età 12-14 settimane: inizio della pubertà
Spesso avvengono vere e proprie manifestazioni sessuali di monta. I maschi esibiscono erezioni.
La ricerca di esperienze sessuali costituisce un momento normale nella maturazione dei mammiferi, nel cucciolo è un comportamento autoremunerativo ma raramente il problema persiste, se l'oggetto che scatena il riflesso di monta viene reso inaccessibile. E'indispensabile scoraggiare il vizio di montare allontanando nel modo più brusco possibile l'oggetto (gamba, braccio, vestiti, ecc) appena il cucciolo inizia a montare non quando lo sta già facendo. Alcuni ritengono erroneamente che tale comportamento scomparirà da solo, consentendo al cane di avere un partner subordinato e successivamente seri problemi di gestione.
Età 18-40 settimane: protettivo aggressivo
Possono comparire l'abbaiare agli estranei e altre tendenze protettive nei confronti del territorio e del gruppo sociale.
I maschi cominciano ad alzare la zampa posteriore per urinare. Intorno ai 4 mesi il cucciolo acquisisce il controllo sfinterico, naturalmente andrà educato dal padrone a fare i bisogni nel luogo stabilito.
La mente del cane è estremamente semplice, l'apprendimento avviene secondo il seguente schema:
STIMOLO --> RISPOSTA --> RICOMPENSA (rinforzo positivo)
Si chiama il cane (stimolo) ed appena si avvicina (risposta), lo si ricompensa lodandolo festosamente e premiandolo con un bocconcino (ricompensa).
Il cane che elemosina il cibo durante il pranzo perché abituato a ricevere dei bocconi magari dai bambini. In questo caso il rinforzo produce un vizio, perché non finalizzato all'educazione.
Se un cane ha un'esperienza piacevole cercherà di ripeterla, se invece è negativa la eviterà. Se un cane rosicchia un cavo elettrico e riceve una scarica, smetterà di rosicchiarlo. Questo è un rinforzo negativo, (la punizione); purtroppo molte tecniche di addestramento obsolete si basano esclusivamente su questo condizionamento.
L'assenza di ricompensa è già una punizione, in certi casi però può non essere sufficiente.
Un cucciolone nella fase della pubertà, potrebbe manifestare atteggiamenti di indipendenza e dominanza dal padrone non ritornando al richiamo, allora si può usare la punizione.
La punizione o rinforzo negativo deve essere appropriato al proprio cane, all'età, comprensibile, ed eseguita con un preciso tempismo. La madre punisce i cuccioli per correggerne il comportamento pizzicandoli alla collottola (pelle del collo).
Il padrone per correggere il cane che non ritorna, dovrebbe avvicinarsi di soppiatto senza farsi notare e scuoterlo per la collottola (moderandosi in base all'età) dicendo NO, poi lasciamo la presa e gli ribadiamo il richiamo VIENI, il cane ci seguirà, BRAVO, carezza.
Ma con un cane che non ritorna ci si può anche nascondere e quando scoprirà di averci perso comincerà a cercarci, questo gioco ripetuto farà capire al cucciolo di non distrarsi e stare attento a seguirci se ci allontaniamo. Spesso avviene la situazione inversa ed è il padrone che segue il cane stabilendo una relazione distorta dove il cane ritiene di essere il capo, fatto che potrebbe generare ulteriori atteggiamenti di disobbedienza.
Il richiamo "VIENI" è la base di un buon rapporto con il cucciolo è il fattore di controllo principale del padrone-capo insieme al "NO"
Il NO è decisamente un rinforzo negativo: il cane deve capire che, qualsiasi cosa stia facendo, il suo padrone disapprova e deve interrompere di farlo, subito. Pensate ad un cane che si allontana e tenta di attraversare la strada.
In questo caso la sequenza dovrebbe essere: NO, il cucciolo si ferma ci guarda, VIENI, il cucciolo ritorna, BRAVO festoso, coccole, carezze e bocconcino.
Il cucciolo che risponde al NO va premiato sempre quando risponde, nelle situazioni pericolose può essere punito se non ubbidisce. I cani adulti adulti rimproverano i cuccioli ringhiando.