Rossi Bonomi

[Rossi e Bonomi che esultano]

Con una strepitosa rimonta il duo azzurro, sesto ai 750m, chiude al 2° posto nel K2 1000m dietro la Svezia e davanti alla Norvegia.

ATENE,27 agosto 2004 - Non sarebbe giusto dire che adesso sono nella storia. Antonio Rossi e Beniamino Bonomi il diritto di essere annoverati nelle antologie dell'olimpismo azzurro se lo erano già meritato, entrambi. Per questo l'impresa è grandissima, enorme. A 36 anni (sono tutti e due nati nel 1968, anche se Rossi i 36 li compirà a dicembre) hanno avuto la forza di salire ancora una volta sul podio, nella stessa gara in cui insieme erano già stati medaglia d'oro a Sydney e che Rossi, in duo con Scarpa, aveva già vinto anche nel 1996 ad Atlanta: il K2 1000 metri. Così nella mattinata in cui Brigit Fischer porta il K4 tedesco all'oro, l'ottavo della sua strepitosa carriera, e in cui il polacco Robert Korzeniowski entra nel mito della marcia con il quarto successo olimpico in carriera, tra le leggende ci sono anche loro, i nostri eterni canoisti. Che ai 750 metri sembravano finiti. Persino il loro cantore televisivo, Gianpiero Galeazzi, stava disperando. E persino lui, commosso ancor più del solito, è rimasto incredulo davanti alla loro straordinaria rimonta. "Abbiamo messo il turbo", ha poi raccontato Rossi. "Fosse durata di più questa finale forse l'avremmo vinta noi". E forse è vero, perché il ritorno della barca italiana in acqua uno è stato irresistibile. Solo gli svedesi Markus Oscarsson e Henrik Nilsson sono riusciti a stare davanti e a invertire così le prime due posizioni del podio di Atlanta, dove erano stati secondi. "E' giusto così - ha commentato Rossi - oggi loro sono stati i più forti". La Svezia ha chiuso in 3'18"42, 64/100 in meno degli azzurri. Terzi, anche loro in disperata rimonta, i norvegesi Eirik Veraas Larsen e Nils Olav Fjeldheim in 3'19"528. Verrebbe da pensare che si sia chiuso un ciclo. E invece chissà. Subito dopo l'arrivo, Rossi ha considerato che in fondo, "se gli amici ci continuano a sponsorizzare magari andiamo avanti ancora qualche anno", forse persino fino a Pechino. Bonomi, lui, ridendo si è chiamato fuori. La Cina è lontana, specie pensando che allora avrà 40 anni. E non c'è nessuna pozione magica dietro il loro record di longevità. "Il segreto - ha proseguito Rossi - è Oreste Perri, il nostro tecnico. È il migliore al mondo". E così si vedrà. Per ora si fanno i conti. Dai quali esce che Antonio Rossi è alla sua quarta olimpiade in cui riesce a salire sul podio. A Barcellona '92 era stato bronzo nel K2 500; ad Atlanta aveva conquistato due ori, nel K1 500 e nel K2 1000, con Daniele Scarpa. A Sydney, ancora nel K2 1000 fu di nuovo d'oro con Beniamino Bonomi. Il quale oltre a quell'oro ha in palmarès due argenti, entrambi presi ad Atlanta, quello del K2 500 e quello del K1 1000. Medaglieri da eroi dello sport azzurro. Che potrebbero non essere completi così. La Cina è lontana. Ma anche Atene lo sembrava.


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