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Premessa

Le motivazioni che mi hanno portato ad utilizzare Linux nell'attivita` didattica relativa alle ultime classi di corso dell'I.T.I.S. sono fortemente collegate con il percorso che ha caratterizzato la mia attivita` di insegnante di informatica nel corso di questi anni. Ho avuto, infatti, la fortuna di dover affrontare le problematiche insite all'insegnamento di due discipline essenziali per la formazione professionale del perito in informatica: Informatica e Sistemi. L'insegnamento di tali discipline nell'istruzione tecnico-professionale e` affidato a docenti che, come me, sono in possesso di un unico titolo di abilitazione, pur essendo esse profondamente diverse, in quanto rivolte ad aspetti complementari della medesima disciplina: l'Informatica. Quando sono entrato nell'I.T.I.S. di Cassino, nell'a. s. '85 - '86, ho iniziato con l'insegnare Sistemi ed ho continuato a farlo fino a quando in questo stesso istituto non e` stata attivata una sperimentazione, messa a punto da me ed alcuni altri colleghi (che abbiamo denominato "telematica" e nella quale, per motivi diversi, sono passato ad insegnare informatica), confluita poi nella sperimentazione promossa dal Ministero della Pubblica Istruzione e denominata "abacus". Va notato che sebbene l'indirizzo informatico sia il piu` giovane tra quelli dell'istruzione tecnica (il decreto costitutivo di tale indirizzo e` del 1982) la sperimentazione si e` resa necessaria per adeguare il profilo professionale del perito, che in tale indirizzo si viene a formare, al contesto reale caratterizzato dai continui quanto rapidi cambiamenti nel mondo dell'informatica (la sperimentazione "telematica" e` partita con l'a. s. '89 - '90 mentre "abacus" e` stata adottata nell'a. s. '92 - '93), oltre che per arricchire il bagaglio culturale degli studenti con gli elementi dei paradigmi della programmazione non imperativa e per non lasciare completamente scoperto il campo delle tecniche di comunicazione automatica e delle reti di computer.

Contestualmente ho assistito alla nascita ed alla rapida diffusione di home e personal computer (anche se, ad essere proprio sinceri, ho seguito questo processo fin dalle origini e quindi ancor prima di approdare all'I.T.I.S.) ed ho vissuto il cambiamento che nel giro di pochi anni ha portato questi ultimi a soppiantare minicomputer e sistemi centralizzati utilizzati fino ad allora negli ambiti piu` disparati (nello stesso istituto in cui insegno un minicomputer con dodici postazioni terminali e` stato sostituito da dodici PC IBM compatibili).

Tali esperienze mi hanno indotto a misurarmi con i sistemi operativi per PC, tra i quali l'MS-DOS ha avuto ed ha un ruolo preponderante, ma hanno giocato non poco nell'indirizzarmi anche verso sistemi operativi piu` solidi e robusti quale ad esempio lo UNIX. Le mie prime esperienze al riguardo risalgono allo Xenix della SCO e si sono susseguite, anche se non sempre in maniera indolore, fino all'acquisizione dello SCO Open Server 3.0 (ho sentito "l'imperativo categorico" di procurarmi, acquistandolo personalmente, l'aggiornamento del S. O. dalla versione 1.1 alla 3.0 per poterne conoscere e valutare le prestazioni). Le immense possibilita` che sembravano aprirsi con questo ambiente di lavoro mi sono sembrate, infatti, particolarmente adatte a meglio qualificare il profilo professionale del perito in informatica, che ha tra i suoi obiettivi cognitivo-comportamentali la conoscenza e la capacita` di utilizzo di sistemi di elaborazione piccolo-medio aziendali e quindi anche la capacita` di saper utilizzare ed amministrare sistemi in multiutenza e ambienti di rete locale e non.

Le prerogative "negative" di questa scelta sono state essenzialmente due: il costo e la mancanza di identita` di vedute con la maggior parte dei colleghi della medesima disciplina o di disciplina affine, i quali non hanno del tutto condiviso l'impostazione Unix-oriented che ho ritenuto di dare all'attivita` di insegnamento; questo secondo aspetto, all'apparenza irrilevante, ha notevolmente condizionato l'espletamento della mia attivita` didattica, non soltanto per quanto riguarda l'acquisizione di strumenti e materiali, quanto piuttosto per il sovraccarico di lavoro che mi e` venuto dal fatto che il tema dei sistemi operativi non e` stato, e non e`, di pertinenza della disciplina che insegno (contrariamente a quanto accaduto in un breve periodo), per cui, quasi sempre, ho dovuto ricorrere a dei corsi integrativi mediante i quali proporre agli studenti questi argomenti. Per quanto riguarda i costi e` bene notare che il periodo cui si riferiscono le esperienze descritte (dalla fine degli anni '80 alla prima meta` degli anni '90) e` stato anche quello in cui le scuole hanno visto limitare sempre piu` la loro possibilita` di sovvenzionamenti. Di fatto, per quanto io stesso abbia cercato di rendere il piu` possibile "economico" l'utilizzo dello SCO Unix acquistato dall'istituto, assumendomi oltre all'onere dell'acquisizione dell'aggiornamento, anche quello della realizzazione, con la collaborazione dei miei studenti, di tutto cio` che era necessario fare per consentire che in un laboratorio si potessero utilizzare contemporaneamente MS DOS (installato su tutti i PC) e UNIX (installato su un server cui gli altri PC potevano accedere in emulazione terminale mediante linee seriali), l'aspirazione di vedere realizzata e funzionante una LAN di workstation Unix/Linux e` rimasta tale.

Oggi sembra si stiano fondando le premesse per un cambiamento "culturale" che dovrebbe coinvolgere tutti i docenti di informatica dell'istituto in cui insegno in quanto la convinzione che Linux possa essere la piattaforma di riferimento per lo sviluppo dell'attivita` didattica sembra si stia pian piano diffondendo tra i colleghi, oltre che per l'economicita` delle varie distribuzioni disponibili sul mercato, anche per le innumerevoli doti di questo sistema; faccio notare che le qualita` piu` apprezzate nell'ambito scolastico sono risultate: la possibilita` di convivere con il DOS consentendo di lanciare applicazioni proprie di questo sistema operativo, la capacita` di realizzare reti eterogenee senza eccessivi problemi e, ultimo ma non meno importante, il fatto che si tratta di software free disponibile con i sorgenti ed in grado, quindi, di consentire a chiunque lo voglia di effettuare esperimenti di vario genere e ad ogni livello. A queste considerazioni a favore della scelta Linux ritengo utile aggiungere una valutazione personale legata alla caratteristica interfaccia utente del sistema che, secondo la migliore tradizione del mondo Unix, e` a riga di comando, in quanto da alcuni studi condotti su alunni del mio istituto ([1], [2]) e` emerso che l'utilizzo sistematico ed aprioristico di ambienti di sviluppo integrati quali il Borland ed il Microsoft possono indurre l'insorgere di alcune idee errate relativamente ai concetti di file e programma.



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