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"Ma dopo, gli studenti, non troveranno il software libero!

Spesso sentiamo dire:
"Sì, però comunque i nostri allievi andranno a lavorare in uffici dove si usa Windows/Office".
Ammesso e non concesso che questa affermazione sia fondata:
  • 1) la scuola di Stato ha lo scopo di formare, di far conoscere i processi logici,
    di rendere autonomi e non di addestrare su un prodotto;
  • 2) accettare l'affermazione precedente significa:
      a) accettare la subalternità della scuola di Stato agli interessi di un'azienda privata, rinunciando alla sua indipendenza e libertà;
      b) accettare conseguentemente che gli insegnanti diventino degli addestratori-propagandisti negli interessi di una azienda;

    In buona sostanza il docente si trasforma, a sua insaputa, in un piazzista.


E se a un docente non interessasse fare il propagandista del monopolio informatico?
  • 1) la scuola di Stato glielo permette grazie all'art. 33 della Costituzione.
    E nel caso specifico della multimedialità l'utilizzo del software libero è l'unico ambiente
    che permetta di esercitare, pienamente, la libertà d'insegnamento,
    perché libera la didattica dalle imposizioni del mercato monopolistico;
  • 2) in questo modo il software libero valorizza il ruolo dell'insegnante.
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"Le libertà offerte dal software libero nella didattica: l'analisi di un caso" - http://linuxdidattica.org