Nel 1997 all'Istituto Besta nasce il progetto Linux nella didattica per risolvere tale paradosso e introdurre nella didattica una educazione all'informatica e alle nuove tecnologie;
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Si utilizza la cultura dell'autonomia per scegliere un libro di testo (inteso come sistema operativo e laboratorio) che:
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- inserisca l'insegnamento delle nuove tecnologie nella cultura scientifica;
- renda gli studenti consapevoli delle operazioni che svolgono;
- privilegi il ragionamento all'approccio meramente percettivo-psicomotorio;
- non incoraggi una cultura delle nuove tecnologie dogmatica e oscurantista, (che priva dei sorgenti);
- si basi sulla condivisione delle idee e non sulla sua repressione poliziesca (copyleft/copyright);
- non appiattisca gli studenti su interfacce grafiche;
- che utilizzi prodotti con formati non proprietari;
- non riduca lo studente a mero consumatore passivo di tecnologia;
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L'unico testo disponibile era il software libero (e il sistema operativo GNU/Linux in particolare), che:
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- ci permetteva di essere liberi culturalmente ed (in una certa misura) anche economicamente;
- ci permetteva ampia libertà di scelta nelle soluzioni didattiche da adottare;
- non subordinava le nostre scelte didattiche agli interessi del mercato;
- ci permetteva di insegnare una effettiva cultura informatica e di non essere "propagandisti" di un monopolio;
né ci metteva in balìa degli interessi del fornitore;
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Organizzazione e finanziamento delle risorse umane coinvolte nel progetto:
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- utilizzo della legge sull'autonomia;
- utilizzo della terza area di specializzazione (tipica degli Istituti professionali) gestita in autonomia;
- utilizzo del rapporto con il mondo del lavoro (CNA) nei corsi FSE;
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