Il software
libero è rispettoso della libertà d'insegnamento,
perché permette all'insegnante di scegliere la soluzione
e il fornitore che più si adatta alle sue esigenze
conoscitive e didattiche.
Il software
libero è rispettoso della libertà di parola,
perché permette anche all'insegnante di "entrare in
gioco" senza discriminazione culturale (conoscenza/modifica
al sorgente) ed essere "soggetto di cultura".
Il software libero educa alla cultura
galileiana, alla consapevolezza informatica: verifica e
sperimentazione (ricompilazione).
Il software libero educa alla
legalità perché permette, sia all'insegnante
che all'allievo, l'assoluta libertà di copia, fondamento
dello scambio della conoscenza, senza dover ricorrere alla
"pirateria informatica".
Il software libero, essendo gratuito, non discrimina i
soggetti su base economica perché seleziona su base
meritocratica. La gratuità delle licenze d'uso tra
l'altro è conforme ai criteri stabiliti dal Ministro
della P.I. sull'adozione dei libri di testo che si preoccupano
di stabilire un tetto di spesa (massimo 300 Euro circa), a
seconda del tipo di scuola (D.L.
22/2/2008).
Il software libero incentiva l'economia
locale e valorizza le risorse umane locali.
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