Egregio Signor Ministro del MIUR,
Viale
Trastevere, 00100 Roma
e p.c. al Signor Ministro della
Innovazione e delle Tecnologie
Via Isonzo, 21/b, 00198 Roma
e. p.c. Spett.le Redazione dell'inserto
@lfa - Il Sole 24 Ore
Via Paolo Lomazzo, 52, 20154 Milano
Oggetto: materiali ForTic - percorso formativo A - rimozione pubblicità ingannevole
Egregio Signor Ministro del
MIUR,
leggendo il supplemento @lfa de "Il sole 24 Ore"
del 21 Marzo 2003, siamo venuti a conoscenza che la Sua
Amministrazione sta conducendo dei corsi di formazione (ForTic)
rivolti a 160 mila insegnanti, inesperti nel settore informatico.
Abbiamo quindi rapidamente visionato il materiale di supporto al
cosiddetto "percorso di formazione A".
Purtroppo già alla prima lezione intitolata "diritto d'autore, aspetti giuridici" tema definito "delicato" e "importante" dagli stessi materiali, abbiamo notato un errore grave. Infatti somministrare a docenti inesperti il messaggio "è vietato effettuare riproduzioni di programmi a scopo di tornaconto personale" ed ancora "è vietato duplicare e diffondere in commercio i manuali riguardanti il funzionamemto di software", corrisponde ad insegnare loro che "copiare software è reato".
Al riguardo non molto tempo addietro un cittadino ebbe modo di denunciare all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato come pubblicità ingannevole il sopracitato messaggio che veniva divulgato nelle tv nazionali per conto della BSA (Business Software Alliance).
Non stiamo qui a ripetere per esteso le motivazioni della denuncia che sono facilmente reperibili in rete. Basti dire che tale messaggio è fuorviante per gli stessi motivi per cui era ingannevole la citata pubblicità. Infatti, e contrariamente a quanto espresso dal messaggio del MIUR, per il software libero (sotto licenza GNU GPL o simili) vige l'assoluta libertà di copia e non solo per "tornaconto personale" ma anche "a scopo di lucro", manuali compresi.
Va da sé che il messaggio qui criticato, al pari dello spot pubblicitario della BSA, potrebbe indurre in errore il docente, con gravi danni economici e morali per il sistema scolastico.
La preghiamo di voler notare che, il Giurì dichiarò il messaggio non conforme agli artt. 2 e 8 del Codice di autodisciplina pubblicitaria. In buona sostanza lo definì: "pubblicità ingannevole (art. 2)" che sfrutta "superstizione, credulità e paura (art.8)", e ne ordinò la cessazione.
Ebbene Signor Ministro, posto che il messaggio in questione oltre a danneggiare la scuola può anche essere lesivo della dignità professionale di chi nella scuola lavora con e per i valori del software libero, confidiamo nella Sua sensibilità affinché venga rimosso dai precitati materiali e, dagli stessi, non sia discriminato il software libero.
RingraziandoLa della cortese attenzione porgiamo distinti saluti.
Milano 22.03.2003
Free Software Foundation Europe -
Sezione italiana
Il Presidente
dott. Stefano Maffulli