Indire apre al Software Libero e la Scuola?


di Andrea Centomo


Tra le istituzioni di ricerca preposte alla formazione del personale docente in Italia spicca senza dubbio Indire. Nata sulle ceneri dell'ex Biblioteca di Docu­mentazione Pedagogica Indire porta avanti un ragguardevole numero di progetti legati alla ricerca in ambito pedagogico tra cui:


Valutazione del Software Didattico


Uno dei progetti attivi presso Indire consiste nel sottoporre a valutazione il software educational in modo da creare un database di riferimento per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado. Il meccanismo di valutazione coinvolge due esperti e due o più scuole che esprimono il loro giudizio sulla base di una griglia che prevede una analisi di qualità articolata su diversi piani: tecnico, comunicativo, strutturale, cognitivo, critico-culturale, didattico e documentati­vo. Le valutazioni puntuali, che toccano ogni punto della griglia, vengono consegnate a chi ha richiesto la certificazione mentre il giudizio complessivo viene pubblicato nel sito Indire insieme ad una valutazione sintetica (ottimo, buono, discreto).


Nel settembre del 2004 Indire ha deciso di aprire il processo di valutazione anche al software libero. Al momento sono stati certificati TuXpaint e quattro ambienti di qualità per la matematica come Dr. Geo, Kig, Maxima e TeXmacs. Tutti questi software hanno ricevuto un giudizio buono. In questo modo, in particolare per la matematica, agli insegnanti viene proposta un'alternativa rispetto ai software commerciali che dominano il panorama della scuola italiana.


Non possiamo fare a meno di notare come, scorrendo le valutazioni degli esperti, l'idea che un insegnante si forma è che se vuole software di ottima qualità deve comunque rivolgersi a soluzioni proprietarie.

Sia per la geometria dinamica che per la computer algebra gli unici software con valutazione Indire ottima sono infatti proprietari.

Premesso che con il software libero oggi a disposizione si possono realizzare dei percorsi didattici di altissimo profilo, soprattutto se orientati alla programmazione, ciò non deve essere motivo di rammarico.

La comunità di sviluppo del software libero dovrebbe essere incentivata da questo a migliorare ulteriormente la documentazione e le funzionalità dei programmi educational per la scuola attualmente disponibili. Affinché questo accada è però necessario che molte più persone comincino ad implicarsi nel processo di contribuzione e non solo in quello di divulgazione o di utilizzo del software libero.


Software libero e Riforma Moratti


Con l'avvio della Riforma Moratti per la scuola Primaria e Secondaria di I grado è iniziato un parallelo processo di formazione rivolto a una parte degli insegnanti appartenenti a questi ordini di scuola. La formazione ha come punto di riferimento la piattaforma di e-learning PuntoEdu utilizzata a suo tempo per altri progetti rilevanti come ad esempio il ben noto progetto Monfortic.

Diversamente da quanto accaduto in precedenza ora una parte dei materiali didattici in PuntoEdu si riferiscono al software libero. Chi accede alla piattaforma può trovare una buona introduzione al software libero, alcuni esempi di utilizzo didattico di Gimp e diverse unità didattiche dedicate alla geometria e alla programmazione con Dr. Geo. Credo che raccogliere questi materiali non sia stato facile. Di fronte alla mole impressionante di software libero che si trova in rete spicca infatti l'esiguità di materiali di qualità e in lingua italiana che spieghino come utilizzare didatticamente il software libero. Il ragionamento legittimo secondo cui dovrebbe essere compito del singolo insegnante, una volta provvisto degli strumenti software, scoprirne gli utilizzi didattici e consolidarne nella prassi l'uso pedagogico vale purtroppo per un numero assai ristretto di persone. I più, in modo purtroppo coerente con la logica della scuola di massa, utilizzano software a larga diffusione adeguandosi, almeno per la matematica, alle soluzioni omologate proposte nei libri di testo dalle diverse case editrici. La nostra speranza è che siano esponenti della Comunità del software libero a fare il primo passo e a rendere disponibili pubblicazioni, come potrebbero essere dei Laboratori di Matematica con software libero, simili a quelle già da tempo esistenti per i corrispondenti ambienti proprietari. Sarebbe inoltre interessante disporre di un centro di documentazione pedagogica sul software libero autorevole e a cui contribuiscano un numero rilevante di docenti preparati.

Sulla scia dell'apertura verso il software libero Indire ha inoltre deciso di distribuire, in migliaia di Istituti comprensivi coinvolti dalla Riforma, una copia della distribuzione di GNU/Linux eduKnoppix 2.1. Si tratta di un'iniziativa significativa e in armonia con il ruolo che Indire riveste di istituzione preposta alla ricerca e alla formazione.

Il problema più complesso che ora si pone è un altro. Sapranno le scuole approfittare di questa occasione per aprirsi ad un uso più coraggioso delle risorse libere? Sapranno docenti e studenti uscire dalla logica proprietaria con cui affrontano l'informatica?

Si tratta di domande che vengono spontanee nel momento in cui si leggono rapporti che descrivono una realtà scolastica in difficoltà di fronte alle tecnologie, resistente ad un loro uso sistematico e, opinione di chi scrive, tristemente fossilizzata nell'uso di software proprietario. Noi ci auguriamo che quanto scritto in questi rapporti sia confutato dalla prova dei fatti così come ci auguriamo di vedere sempre più scuole che ricorrano all'utilizzo di software libero.