LINUX NELLA DIDATTICA: CHI HA DETTO CHE NON E' ADATTO AL DESKTOP?



In questa quinta puntata della rubrica dedicata all'uso didattico di Linux e del software libero vogliamo provare a sfatare una convinzione che sta assumendo ormai i contorni di un "mito" o quantomeno di leggenda metropolitana: "Linux non è adatto per le applicazioni lato client, per l'automazione di ufficio e per l'uso casalingo da parte di utenti non troppo esperti".

Se ciò corrispondesse a verità sarebbe arduo o comunque sconsigliabile usare la piattaforma GNU/Linux a scuola per corsi di trattamento testi e calcolo dove si fa un uso intensivo di programmi di videoscrittura e di foglio di calcolo. L'esperienza in corso di svolgimento presso l'I.P.C. "Besta" di Treviso, della quale abbiamo parlato nelle scorse puntate, dimostra esattamente il contrario: si può usare tranquillamente la piattaforma GNU/Linux anche sul fronte desktop ricorrendo a prodotti come StarOffice ottenendo benefici non solo "morali" ed economici (e su questi ci siamo più volte soffermati nei precedenti articoli http://www.linuxdidattica.org/docs/linuxmagazine/index.html) ma anche pratici per l'insegnante, come cercheremo di spiegare in questo articolo.

La centralizzazione degli account: uno strumento indispensabile

In un laboratorio scolastico basato su piattaforma GNU/Linux è di fondamentale importanza installare un sistema per la centralizzazione della gestione degli account (al Besta si utilizza il server NIS- Network Information Service) e, nel contempo, definire lo spazio delle home degli utenti sul disco di un'unica macchina (che può o non può coincidere con il server NIS) montandolo su tutte le altre stazioni con NFS (Network File System).

In questo modo si ha il vantaggio di dovere definire una sola volta gli utenti, che solitamente sono numerosi (con tre o quattro classi si arriva comodamente ad un centinaio di account da definire) e che cambiano, almeno parzialmente, ogni anno. In più lo studente si trova a lavorare nello stesso ambiente sia a livello di interfaccia che di spazio su disco, qualsiasi sia la macchina che decide di utilizzare. In questo modo non occorre più procedere al "rito" dell'assegnazione dei computer ai singoli studenti con vincolo di indissolubilità per tutta la durata dell'anno scolastico e si evita anche l'inconveniente del ragazzo di terza che trova il proprio ambiente di lavoro completamente stravolto (icone spostate o scomparse, sfondo cambiato, file cancellati e tanto altro ancora) per colpa del compagno "cattivo" di quinta.

A tale proposito giova ricordare (ma questa non è tanto una prerogativa del NIS, quanto di un qualsiasi sistema operativo "serio") che nessuno studente, in un laboratorio "Linux" può installare software a suo piacimento, cancellare file al di fuori della propria home o comunque danneggiare in qualche modo una stazione di lavoro, almeno che non riesca ad impadronirsi della password di root o non colpisca il computer con una mazza da baseball...

In un laboratorio basato su Windows 9x, invece, quest'ultima non è indispensabile per mettere fuori uso la stazione di lavoro.

Perché StarOffice

Passiamo adesso, più specificamente, al software da utilizzare per l'attività didattica inerente il trattamento testi ed il calcolo automatico. La soluzione più valida in questo ambito è senza dubbio StarOffice 5.2 che fornisce tutto quello che occorre (word processor, foglio di calcolo, presentazioni, browser, client di posta, database) ed è liberamente distribuibile a livello di eseguibile e gratuito per qualsiasi tipo di utilizzo.

A proposito di questo pacchetto sono però doverose un paio di osservazioni: la prima è che per avere prestazioni decenti occorrono macchine con 128MB di RAM e, anche se la memoria ormai costa pochissimo, non sempre questo è possibile. Si può allora valutare la possibilità di ricorrere all'alternativa di OpenOffice (sotto licenza GPL), che offre le stesse funzionalità ma è modulare e non monolitico e quindi meno affamato di risorse anche se manca della versione nazionalizzata. E' anche importante segnalare che nei prossimi mesi dovrebbe uscire la versione 6 di StarOffice che avrà novità a livello di interfaccia e sarà suddiviso in moduli.

L'altra osservazione riguarda la possibilità di usare sia StarOffice che OpenOffice anche in ambiente Windows visto che esistono le versioni anche per questo sistema operativo. Su questo argomento non vale la pena di perdere altro tempo: c'è ancora qualcuno che a scuola insiste ad usare pacchetti di office automation proprietari acquistati a caro prezzo, oppure ad agire nell'illegalità con le copie abusive, quando esistono alternative gratuite che permettono di ottenere esattamente gli stessi risultati didattici?

Sembra davvero impossibile!

Agli irriducibili del "si, ma fuori dalla scuola tutti usano altri prodotti", diciamo ancora una volta che la scuola non deve addestrare all'uso di specifici pacchetti, ma dare competenze e abilità generali utilizzabili in contesti diversi. In ogni caso, anche volendo ragionare in termini di operatività immediata, si sappia che il tempo di apprendimento per passare da StarOffice ad altri software analoghi è stimato in trenta minuti.

Installazione di StarOffice

Il pacchetto può essere scaricato dal sito della SUN (www.sun.com/staroffice) oppure reperito, quasi ogni mese, sui cd allegati ad alcune riviste. I file da considerare sono tre: l'eseguibile del pacchetto, il player delle presentazioni multimediali, il database ADABAS. Sia il database, che il player non sono indispensabili, ma, se si installano, è bene farlo prima del pacchetto vero e proprio per facilitare la configurazione automatica.

Il file da lanciare per eseguire l'installazione su ogni macchina è so-5_2-ga-bin-linux-it.bin /net (INVIO)

l'opzione /net è fondamentale in modo da effettuare l'installazione di rete e non quella monoutente (su ogni macchina del laboratorio lavorano sicuramente più utenti).

Il programma chiede dove installare il pacchetto, è consigliabile la directory /opt/office52.

Terminata l'installazione l'utente generico deve lanciare nuovamente il programma di installazione:

[pippo@pc pippo]$ /opt/office52/program/setup (INVIO)

StarOffice chiede conferma sull'installazione tipo da adottare: scegliere l'installazione workstation in modo che ogni utente abbia nella propria home la directory office52, nella quale memorizzare i propri lavori e personalizzare il proprio ambiente di lavoro.

Se si omette l'opzione /net o se al momento dell'installazione utente non si sceglie workstation, ogni utente dovrebbe installare nella propria home l'intero pacchetto per un totale di alcune centinaia di Mb.

Altri vantaggi dell'uso di StarOffice e della centralizzazione degli account

A questo punto torna in ballo l'importanza del NIS o più precisamente dell'uso dell'NFS per distribuire a tutte la stazioni lo spazio delle home directory; infatti grazie a questo espediente ogni studente ha il proprio ambiente "StarOffice" invariato e protetto su qualsiasi macchina lavori.

Il pensiero va a questo punto ai colleghi che operano in laboratori con piattaforme Windows 9x, e che devono preoccuparsi di dove far salvare i lavori degli studenti (oltre che di tutti i "pericoli" che l'attività di questi ultimi comporta e di cui abbiamo accennato in precedenza):

salviamo su dischetto? Ma poi lo studente se lo porta a casa e torna immancabilmente con l'ultimo virus uscito il giorno prima; meglio addirittura disattivare l'uso del lettore di floppy dal BIOS...

oppure salviamo sul disco fisso? Magari nella "cartella" (ormai gli utenti delle "finestre" non sanno più cosa è una directory)

documenti\classi\2001-2002\3A\cognome

con l'inconveniente che l'anno successivo quel cognome non sarà più nella cartella 3A ma in 4A (almeno lo speriamo) e comunque rimanendo sempre soggetti al pericolo di cancellazioni e quindi costretti a far copie, backup, controlli, tutte cose che sottraggono tempo ed energie al lavoro di un insegnante, che è .... insegnare.

In più questi colleghi sfortunati (o i tecnici e gli assistenti che con essi collaborano) devono periodicamente ripristinare l'aspetto del desktop, disinstallare i giochi inseriti di nascosto dagli studenti, ripulire le directory piene di immagini scaricate da Internet e tanto altro ancora.

Infine a rendere la situazione davvero insostenibile arrivano i virus come W32.NIMDA dello scorso settembre che ha messo KO vari laboratori scolastici (ed in verità anche molte organizzazioni non scolastiche che era lecito attendersi meglio protette).

Di tutto questo nel laboratorio GNU/Linux del Besta a Treviso arrivano solo eco lontane; l'impegno più gravoso è stato eliminare gli account e le home degli studenti diplomati lo scorso luglio, definire quelli dei nuovi studenti e fare per questi ultimi l'installazione utente di StarOffice.

Per gli altri studenti non è stato necessario fare alcunché: si sono ritrovati tranquillamente il loro ambiente immutato con tutti i lavori dell'anno passato ancora presenti.

Del virus poi avremmo letto solo sui giornali, se non fosse che chi scrive lavora anche in un'altra scuola dove Linux non è ancora fortemente diffuso...

Conclusioni

In questo articolo, come si sarà notato, non si è minimamente preso in esame l'uso di StarOffice dal punto di vista dell'utente finale, anche in considerazione del fatto che di questo ci si occupa in altre parti della rivista. Si è voluto solo fare qualche considerazione, non solo sulla possibilità di usare questo pacchetto per attività didattiche, ma anche sugli indubbi vantaggi di cui si beneficia con l'uso dello stesso in un ambiente di lavoro basato sulla piattaforma GNU/Linux opportunamente configurata.

Ricordiamo, come sempre, che maggiori dettagli su questi argomenti sono reperibili presso il sito del gruppo linuxdidattica: www.linuxdidattica.org.





Fulvio Ferroni