LINUX NELLA DIDATTICA: C'E' POSTA ......... PER TUTTI!



Questo mese per la prima volta nello spazio dedicato a GNU/Linux nella didattica, abbandonerò l'Istituto "Besta" di Treviso per parlare di una esperienza svolta in un'altra scuola della stessa città, il Liceo Tecnico "Palladio", dove dall'anno scorso svolgo la mia attività di insegnante.

In particolare cercherò di illustrare come è stato possibile, in modo relativamente semplice, installare un server di posta su piattaforma Linux dando la possibilità agli utenti di gestire la propria casella con interfaccia Web.

La situazione iniziale: nessuna traccia di "pinguini"!

Il livello di informatizzazione dell'Istituto Palladio è senz'altro molto elevato, sicuramente al di sopra della media di altre scuole superiori: ci sono quasi 150 Personal Computer collegati in rete, qualche decina di stampanti, 4 server NT fra cui 1 PDC, 1 Web Server per Intenet e Intranet, Proxy Server, dominio registrato "www.palladio-tv.it", doppia linea ADSL e 5 numeri IP statici a disposizione.

Nella scuola viene fatto un consistente uso di strumenti informatici sia per la didattica che per la gestione e l'amministrazione.

Di Linux o di software libero o Open Source, però, nessuna traccia, almeno fino a qualche mese fa quando ho iniziato ad installare la RedHat 7.1 nelle macchine di uno dei laboratori (in dual-boot con Windows). Si è così venuta a creare un rete "parallela" più piccola di quella esistente, ed è stato approntato un ulteriore server (un Pentium III 933 con 512 Mb di Ram, HD da 30 Gb e doppia scheda di rete), ovviamente su piattaforma Linux, ancora con RedHat 7.1 come distribuzione.

I servizi inizialmente attivati su tale server sono stati: Samba, per la condivisione di risorse con le macchine Windows, NIS e NFS, per la centralizzazione della gestione utenti e dello spazio "home", prassi che permette di avere numerosi vantaggi come illustrato in precedenti articoli di questa rubrica (si veda all'URI: www.linuxdidattica.org/linuxmagazine). Non ho invece attivato il DNS in quanto ho preferito gestire la risoluzione dei nomi tramite il file /etc/hosts anch'esso condiviso con il NIS.

Grazie alla doppia scheda, una affacciata sulla rete interna ed una verso l'esterno, la macchina svolge il ruolo di gateway e con opportuni comandi di mascheramento definiti con ipchains, permette di condividere l'accesso ad Internet con gli altri Personal Computer della rete Linux

Il passo successivo è stato pensare di attivare un server di posta su Linux, visto e considerato che questo servizio non era presente nella rete dell'Istituto. Fra le alternative possibili ho preferito optare per la scelta forse più banale e cioè su sendmail in quanto è un software collaudato, ben documentato, presente in tutte le distribuzioni e sul quale avevo un minimo di esperienza derivante dal laboratorio dell'Istituto Besta (oltre che dai consigli e dagli appunti di Umberto Zanatta, www.linuxdidattica.org/docs/linuxdidattica/ld.html).

Riguardo ai client di posta da utilizzare ho raccolto il suggerimento dei colleghi Pintacuda e Cesaroni (responsabili delle strutture informatiche dell'Istituto) che hanno sconsigliato l'uso di programmi tradizionali anche semplici, come Outlook Express a favore di una soluzione basata sul Web che potesse risultare di utilizzo banale anche da utenti molto inesperti e che permettesse la gestione dei messaggi sia utilizzando le macchine della rete scolastica sia collegandosi da casa.

In questo ambito, dopo qualche ricerca, ho individuato in neomail (http://neomail.sourceforge.net) il software più adatto allo scopo.

Ma procediamo con ordine iniziando dalla configurazione di sendmail.

Configurazione del server di posta

Al server Linux, o meglio ad una delle sue schede di rete, è stato assegnato uno dei numeri IP statici a disposizione della scuola, a sua volta associato presso "register.it" al nome del server di posta "mail.palladio-tv.it". Il nome "interno" del server è invece "andrealinux.palladio".

Naturalmente gli indirizzi di posta utilizzati dagli utenti della scuola sono della forma fulvio@palladio-tv.it.

Non è questa la sede per parlare diffusamente della configurazione di sendmail, ritengo però opportuno almeno ricordare che questa si effettua intervenendo sul file /etc/sendmail.mc e che tale file deve essere poi processato con il comando:

m4 /etc/mail/sendmail.mc >/etc/sendmail.cf

per ottenere il "vero" file di configurazione sendmail.cf. Naturalmente, affinché le modifiche abbiano effetto, occorre eseguire lo start o il restart del servizio sendmail.

Ecco alcune righe aggiunte o variate in sendmail.mc rispetto alla versione di default fornita nella distribuzione Red Hat:

FEATURE(`genericstable',`hash -o /etc/mail/genericstable')

permette di cambiare gli indirizzi di posta secondo quanto indicato nel file /etc/mail/genericstable (vedi sotto)


GENERICS_DOMAIN(palladio-tv.it)

nome del dominio interessato alla modifica specificata nel file genericstable

FEATURE(`access_db')

usa quanto indicato nel file /etc/mail/access (vedi sotto) per conoscere per quali host è ammesso l'inoltro dei messaggi

FEATURE(always_add_domain)

per aggiungere il nome di dominio anche alla posta locale

FEATURE(allmasquerade)

per mascherare tutto l'indirizzo e non solo il dominio

FEATURE(masquerade_envelope)

per mascherare tutti i campi del messaggio e non solo la testata

MASQUERADE_AS(palladio-tv.it)

Permette mascherare il nome di dominio interno con quello effettivo; nel nostro caso il dominio è palladio-tv.it e non quello locale palladio

MASQUERADE_DOMAIN(palladio)

Indica quale è il dominio da mascherare

Altra modifica importante consiste nel commentare con un dnl iniziale la linea

DAEMON_OPTIONS(`Port=smtp,Addr=127.0.0.1, Name=MTA')

in modo che sendmail sia in ascolto su tutte le interfacce di rete e non solo su quella di loopback.

Sono poi intervenuto sui seguenti file:

File

Righe aggiunte

/etc/mail/access

palladio RELAY

/etc/mail/local-host-name

palladio-tv.it

mail.palladio-tv.it


Occorre ricordare di eseguire make in /etc/mail per creare i file di mappa (.db) associati ai file di testo modificati.

Un discorso a parte meritano i file /etc/mail/genericstable e /etc/aliases usati per permettere agli utenti di scegliere un nome per la posta diverso dal nome utente; ad esempio si può fare in modo che l'utente linux topolino invii e riceva la posta con indirizzo paolino.paperino.

Questo si ottiene aggiungendo in /etc/mail/genericstable la riga:

topolino paolino.paperino

e in /etc/aliases la riga:

paolino.paperino topolino

ricordandosi poi di eseguire il comando newaliases.

Configurazione ed uso di neomail

Neomail è un client webmail, che si appoggia ad un server di posta sendmail, scritto in perl veramente molto facile da usare, gradevole a livello di interfaccia e distribuito sotto GPL.

La sua installazione non comporta grosse difficoltà: occorre installare una versione di CGI.pm maggiore o uguale a 2.72, quindi estrarre il contenuto del file neomail-x-yy.tar.gz (x-yy è la versione), ed eseguire quanto specificato nel file INSTALL. Ovviamente devono essere installati il perl ed il supporto CGI di apache.

In presenza della distribuzione RedHat 7.2 occorre, prima di installare neomail, eseguire il comando:

perl -MCPAN -e 'install MD5'

in quanto questa distribuzione non ha l'MD5.pm installato.

Come si legge nelle istruzioni "l'eseguibile" neomail.pl viene posizionato nella directory cgi-bin del proprio server web; ecco quindi che nella macchina "andrealinux" ho attivato anche il server apache (unicamente a questo scopo, almeno per il momento).

Infine nella home-page del sito del Palladio è stato aggiunto un link ad andrealinux.palladio/cgi-bin/neomail.pl attivando il quale si accede alla schermata di login di neomail (fig.1).






Ovviamente il login e la password sono quelli di un utente riconosciuto dal server andrealinux; al primo accesso vengono richiesti alcuni parametri di configurazione della casella di posta gestita da neomail (nome e cognome, lingua, testo di "firma", indirizzo per le risposte ecc.).

Nella schermata è indicato anche l'indirizzo di posta che sembra appartenere al dominio andrealinux.palladio; non è un errore, semplicemente neomail "non sa" che il dominio verrà mascherato con palladio-tv.it. Una volta fatte le impostazioni si accede alla schermata di gestione della posta in arrivo (fig. 2).






L'utente ha a disposizione le cartelle: INVIATI, SALVATI, ARRIVATI, CESTINO ma può definirne altre a piacere. All'entrata ci si trova posizionati nella cartella ARRIVATI ma con la casella di scelta presente in alto a sinistra ci si può posizionare in una delle altre cartelle. Anche lo spostamento dei messaggi è molto semplice: basta selezionarli, scegliere la destinazione sulla casella in alto a destra e cliccare sul tasto sposta. Le icone disposte subito sotto l'intestazione permettono di svolgere tutte le funzioni standard di gestione di una casella di posta (compresa la memorizzazione di indirizzi in una rubrica personale) in modo davvero banale a prova di "inesperto". Ovviamente è prevista la gestione degli allegati con browsing delle cartelle locali.

Per quanto riguarda la collocazione fisica dei messaggi di posta è importante notare che questi risiedono nella directory /var/neomail/users/nomeutente e non nella home dell'utente.

Conclusioni

Da quanto illustrato credo che emerga la relativa semplicità dell'installazione di un server di posta con interfaccia gradevole e facile da usare basato interamente su piattaforma software libera e gratuita. Molto più difficile invece è stato rispondere alla domanda sul come usare in modo utile (anche didatticamente) questo strumento. Per il momento si è deciso di offrire la casella di posta con uso del tutto libero, a chi fra insegnanti, assistenti, ATA, studenti ne facesse richiesta; in futuro si pensa ad applicazioni per l'help agli studenti oltre che all'uso per le esercitazioni nei moduli di "tecnologie dell'informazione e della comunicazione" che trattano di posta elettronica.

Fra i docenti ed il personale ATA l'iniziativa ha avuto un discreto successo e molti usano la nuova casella di posta sia per motivi personali che per questioni inerenti la scuola; molto più tiepida (per non dire fredda) è stata invece l'accoglienza da parte degli studenti. Evidentemente è sempre vero che i ragazzi diffidano di tutto ciò che "odora" di scuola e sicuramente hanno difficoltà a cogliere in modo autonomo il valore di certi strumenti. Senza dubbio è necessario dare loro una preparazione adeguata, anche teorica, primo dell'uso delle tecnologie, in modo che questo sia il più possibile consapevole e finalizzato alla loro crescita culturale e personale.

Fulvio Ferroni