Maximilien de Robespierre

Uno dei principali protagonisti della rivoluzione francese, Maximilien de Robespierre, fu anche il più importante esponente del regime del Terrore e della Virtù.

[volto di robespierre]

Seguace delle nuove dottrine sociali del filoso francese Jean-Jacques Rousseau, fu eletto deputato negli Stati Generali nel maggio 1789, poco prima che scoppiasse la rivoluzione; successivamente fece parte dell'Assemblea Nazionale Costituente, dove si distinse per eloquenza, battendosi per la libertà di stampa, il suffraggio universale e l'istruzione gratuita e obbligatoria.

Nell'aprile 1790 si unì al club dei Giacobini aumentando la sua fama di nemico della monarchia e fautore di riforme democratiche. Dopo la caduta della monarchia, nell'agosto 1792, fu eletto come rappresentante di Parigi alla Convenzione Nazionale e votò per l'esecuzione del re Luigi XVI; nel maggio 1793, sostenuto dal popolo di Parigi, costrinse i girondini ad abbandonare la Convenzione Nazionale. In luglio divenne membro dell'organo esecutivo dello stato e in breve tempo ottenne il controllo del governo.

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