Come tutti gli esseri viventi il cavallo può essere afflitto da patologie e anche il nostro cavallo, prima o poi, inevitabilmente soffrirà degli "acciacchi" legati all'età o all'attività che svolge, ma questo non deve mettere in ansia nessun proprietario. Quello che è veramente importante per la salute del cavallo è adottate sempre delle norme di prevenzione riguardo le più comuni malattie ed avere buon occhio per riconoscere al più presto l'insorgenza di un eventuale malessere in modo da poter intervenire tempestivamente. Oggi la medicina preventiva sta finalmente avendo la giusta considerazione anche a proposito del cavallo contribuendo a migliorare la qualità della vita di molti soggetti. Seguono alcune indicazioni delle attenzioni che bisognerebbe adottare nei confronti del nostro cavallo, in quanto limiterebbero di molto il rischio di farlo ammalare. E cioè:
Regolare vaccinazione contro il tetano e l'influenza equina;
Se il cavallo partecipa a raduni o competizioni è buona regola allargare lo spettro delle vaccinazioni anche contro i virus erpetici (EHV1-4) e se ritenuto necessario anche contro Adenovirus e Reovirus. Ad eccezione del tetano queste vaccinazioni prevengono l'insorgenza di forme respiratorie che si possono contrarre più facilmente laddove c'è una grande concentrazione di cavalli;
Regolare sverminazione del cavallo ogni tre mesi (Per quanto riguarda il tipo di vaccinazione e svermianazione va consultato un veterinario di fiducia, in quanto l'utilizzo di vaccini e vermifughi, così come qualsiasi altro tipo di farmaco, è sotto la sua responsabilità; il fai da te in medicina è sempre da evitare!);
Periodico controllo dello stato di salute generale del cavallo;
Periodico controllo delle condizioni della tavola dentaria del cavallo soprattutto se è un soggetto non più giovanissimo;
Accurata pulizia dei finimenti per evitare noiose fiaccature;
Disinfezione della stalla per limitare il più possibile la presenza d'insetti;
Massima cura dei piedi del cavallo controllandone sempre lo stato;
Ferrare regolarmente il cavallo;
Non cambiare mai improvvisamente né il tipo né la quantità degli alimenti;
Dare solo alimenti di qualità rispettando le effettive esigenze nutritive del cavallo;
Non richiedere mai al cavallo un tipo di lavoro che, per intensità e durata, non sia in grado di svolgere. Chi si occupa di cavalli trascorre con questo animale parecchio tempo imparando a conoscerne il comportamento; difficilmente, allora, potrà passare inosservata una situazione che sia la spia di una malattia del cavallo. Un cavallo malato, che il malessere sia comparso rapidamente oppure gradualmente, è "diverso" dal solito: si comporta in maniera anomala ed ha degli atteggiamenti particolari che non possono sfuggire all'osservazione di chi gli sta a contatto. Il cavallo non parla, ma sia che il problema risieda in una zoppia o a livello addominale per una colica, non potremo fare a meno di comprendere i messaggi che lui ci manda; dovremo, allora, cominciare ad indagare rapidamente su quando successo a breve e lungo termine per cercare di comprendere i motivi che stanno portando il cavallo a comportarsi in quel determinato modo. Sicuramente non bisogna mai farsi prendere dal panico, ma analizzare con quanta più freddezza possibile la situazione senza sottovalutare nessun particolare, anche se piccolo; osserviamo quindi il cavallo attentamente, dalla punta delle orecchie a quella della coda ogni tratto del suo corpo ci dirà qualche cosa! E' necessario avere sempre a disposizione il numero telefonico del nostro veterinario di fiducia e contattarlo immediatamente ai primi segnali sospetti e descrivendogli con calma e precisione quanto osservato; al limite avremo fatto una telefonata inutile, ma se la situazione dovesse essere il preludio a qualche cosa di più serio avremo risparmiato del tempo prezioso e probabilmente intervenendo con tempestività potremo limitare le eventuali conseguenze negative per il cavallo.
E' sicuramente di fondamentale importanza che il proprietario o chi si occupa del cavallo abbia la capacità di riconoscere con tempestività l'eventuale presenza di un problema ma è ancora più importante rivolgersi subito al veterinario di fiducia, eventualmente sarà lui che ci dirà cosa fare in attesa del suo arrivo, la prima regola del pronto soccorso è "in primo non nuocere": un intervento maldestro potrebbe causare un danno ben peggiore del male stesso! Nessun consiglio va preso in sostituzione dell'opera del veterinario il quale è l'unico che ha a disposizione i mezzi strumentali e cognitivi per poter emettere una diagnosi con la relativa prognosi e per poter scegliere gli eventuali farmaci necessari. Troppo spesso s'incontrano personaggi che si spacciano per esperti e che si ritengono allo stesso tempo istruttori, maniscalchi e veterinari. Non cadiamo nelle loro braccia ma affidiamoci sempre a professionisti.
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