LE MALATTIE ALL'APPARATO LOCOMOTORE: le zoppie


Il cavallo è un animale che ormai viene utilizzato solo per scopi sportivi o per il semplice piacere di fare un passeggiata in campagna. Inevitabilmente potrà capitare qualche problema riguardante l'apparato locomotore: le zoppie. La zoppia può essere definita come "l'incapacità del cavallo a muoversi alle diverse andature con una successione dei passi regolare ed armoniosa". Questa incapacità è praticamente sempre legata alla presenza di dolore a livello di uno o più arti che determina l'assunzione da parte del cavallo di atteggiamenti particolari atti ad alleviare questa sensazione dolorosa. Il principale atteggiamento che si nota in un cavallo con una zoppia è quello ch e l'animale tende a scaricare quanto più è possibile in peso dall'arto colpito. L'osservazione di un cavallo con zoppia o che si presume sia preda di una zoppiava fatta analizzando l'animale al passo, al trotto in linea ed alla corda. Se il problema è a carico di un arto anteriore nel momento in cui questo poggia il terreno il cavallo istintivamente per scaricarlo il più possibile dal peso del corpo tende ad alzare la testa, questa verrà riabbassata quando l'anteriore controlaterale toccherà il terreno; questo particolare atteggiamento è maggiormente evidente al trotto, in quanto a questa andatura, per le caratteristiche biomeccani che che la caratterizzano, un cavallo sano tiene sempre la testa ferma ed alla stessa altezza. L'occhio più esperto deve anche osservare la simmetria della punta della spalla, il movimento del garrese e l'eventuale diversa discesa dei nodelli verso il terreno. Se la zoppia è, invece, presente a livello di un arto posteriore, osservando il cavallo al trotto, si noterà che questo abbassa la testa nel momento in cui l'arto dolente tocca terra nel tentativo di "portare in avanti" la maggiore quantità di peso possibile; a questo punto, nell'analisi della zoppia al trotto, non bisogna confondere l'arto sede del dolore: infatti al trotto il cavallo si muove per "bipedi diagonali" ovvero la successione dei passi avviene, ad esempio anteriore sinistro contemporaneamente al posteriore destro (quindi c'è una fase di sospensione in cui nessun arto tocca il terreno), infine anteriore destro ed il posteriore sinistro. E'anche vero che alcune zoppie di lieve entità non si esprimono con il colpo di testa ma per identificarle è necessario avere un occhio molto esperto; altrettanto importante è dire che se una zoppia è lieve questo non vuole assolutamente dire che non debba essere fonte di attenzione da parte del proprietario! Alcune patologie, articolari e non, spesso rimangono per lunghi periodi allo "stato latente" essendo caratterizzate da lievi segni, che possono passare inosservati ad un'analisi superficiale dell'andatura. Riassumendo possiamo dire che per identificare l'arto sede di una zoppia dobbiamo osservare il cavallo prima al passo, poi al trotto, sia alla corda che in linea, notando con scrupolosa attenzione qualsiasi alterazione nella simmetria del movimento degli arti e valutando l' eventuale presenza del "colpo di testa". Non dimentichiamo poi la possibilità che una zoppia può essere presente contemporaneamente in più arti. Le zoppie possono essere classificate in gradi crescenti da 0 a 5:

Oggi la tecnologia moderna ha messo a disposizione del veterinario numerosi strumenti che consentono, nella maggiore parte dei casi, una diagnosi precisa e precoce; già "in campo" è possibile fare radiografie ed ecografie con strumenti appositamente studiati e realizzati per la pratica veterinaria equina. Se il proprietario o allenatore che sia, è il primo che si deve accorgere della presenza di una zoppia spetta invece al veterinario la formulazione di una diagnosi e della rispettiva prognosi; così come nella scelta del maniscalco affidiamo ci sempre a professionisti del settore lasciando perdere i vecchi consigli di scuderia che a volte non hanno nessuna base che li possa giustificare.



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