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Perché il software libero non ha ancora fatto breccia tra i docenti?

Perché la libertà si paga.
È pur vero che per un insegnante usare il software libero significa avere la possibilità di scegliere il proprio libro di testo e di esercitare il diritto della libertà d'insegnamento, ma...
  • per scegliere bisogna essere informati (preparati) e consapevoli;
  • in alcuni casi bisogna anche dissentire da ciò che viene "calato dall'alto".


E quanti insegnanti hanno scelto con cognizione di causa il software?
E quanti insegnanti sono stati messi nelle condizioni di poter scegliere il software?

O, forse, è stato imposto loro dal mercato monopolistico
con la scusa "del più diffuso" tramite due passaggi:
  • la soggezione dell'autorità (MIUR) al potere della Microsoft esemplificata negli ultimi anni dalle ricorrenti alfabetizzazioni informatiche
    ( "Soggezione informatica dello Stato italiano alla Microsoft" Lettera aperta - 19.10.2000);

  • il timore reverenziale degli insegnanti nei confronti delle inizitive di alfabetizzazione svolte dall'autorità (MIUR).
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"La politica del MIUR e la didattica con il software libero per una scuola aperta, pluralista e formativa" - http://linuxdidattica.org
Copyright © marzo 2004, Antonio Bernardi.
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