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Perché il software libero non è diffuso nella scuola?

Solo nel software libero si realizza pienamente l'esercizio della libertà d'insegnamento come libertà di scelta del proprio libro di testo, delle proprie soluzioni didattiche affrancati dalle scelte imposte dal mercato monopolistico il cui fine è il profitto piuttosto che la didattica della scuola pubblica.

Ma allora perché il software libero non è così diffuso nelle scuola?

Non è solo per una carenza della politica ministeriale, fino ad oggi in soggezione al monopolio informatico;
perché l'insegnante a difesa del suo lavoro può sempre avvalersi dell'art. 33 della Costituzione e dell'autonomia progettuale.

Non è solo per carenza di capacità tecnico-professionali tra i docenti;
perchè fra di essi ve ne sono anche di molto preparati.

Non è solo per mancanza di materiale hardware;
perchè in questi anni, nella scuola italiana, sono stati spesi centinaia di miliardi per acquisti in tale direzione.

Ma è perchè la libertà si paga:
usare il software libero richiede più impegno, più fatica, e solo l'insegnante che sente l'oppressione del software proprietario è disposto a fare più fatica per liberarsi dalla schiavitù che questo software impone.

Se gli insegnanti, usando il software proprietario nella didattica, non hanno consapevolezza di essere al servizio degli interessi di un monopolio anziché dei propri studenti e della collettività più in generale, non saranno mai disposti a fare più fatica per liberarsi da questa oppressione.

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"Le libertà offerte dal software libero nella didattica" - http://linuxdidattica.org
Copyright © dicembre 2001, Antonio Bernardi.