Dobbiamo allora lavorare sulle coscienze, far prendere coscienza del ruolo sostanzialmente servile che ha il docente che, oggi, utilizza il software proprietario monopolistico nella sua didattica.
Dobbiamo far prendere coscienza che utilizzando software proprietario monopolistico l'insegnante riduce il suo ruolo a quello di un piazzista.
Solo quando questa consapevolezza si sarà fatta strada tra gli operatori scolastici (insegnanti, assistenti, dirigenti scolastici, dirigenti amministrativi, ecc.) potremo liberarci, nella scuola, dal giogo dell'oscurantismo e del dogmatismo del software proprietario monopolistico, ed educare gli alunni alla libertà, inserendo l'insegnamento dell'informatica e delle nuove tecnologie all'interno della moderna cultura scientifica.
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