Linux in Classe
Piccoli pinguini con il grembiule

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1. Prefazione

1.1. Premessa

La prima volta che sentii parlare di Linux fu un paio di anni fa, da un amico che aveva un negozio di computer e che per telefono mi disse che stava combattendo da ore con il suo portatile impazzito sul quale doveva reinstallare tutto. Gli chiesi che sistema operativo usasse e lui mi rispose : -Windows '98 e Linux. Gli domandai ancora cosa fosse questo Linux e lui si limitò a bofonchiare: -Niente, un altro sistema operativo...
A questa domanda forse ancora oggi non potrei dare una risposta, non perché non sappia cosa sia Linux, ma perché una risposta sola non basterebbe e sicuramente persone più esperte e più competenti di me saprebbero darne una definizione corretta.
Al di là di tutto, nella storia della mia passione per l'informatica e per la professione che svolgo, Linux è una soprattutto una scelta, forse determinata da un desiderio di sfida, di rivoluzione, o magari anche dal ricordo del volto di un bambino autistico che non voleva lavorare come gli altri bambini e che mi chiedeva, non appena mi vedeva entrare in classe,: -Oggi mi porti al computer?

1.2. Le ragioni di una scelta

Perché un insegnante dovrebbe perdere tempo e fatica per capire il funzionamento di un sistema operativo così diverso da quello che comunemente si usa nelle scuole italiane?
Prima di tutto perché si tratta di software libero, gratuito, che si può liberamente distribuire, copiare, modificare, installare, senza dover fare i conti con la guardia di finanza o con le costosissime licenze con le quali certe case produttrici di software tengono in pugno milioni di utilizzatori di personal computer.
In secondo luogo perché il corredo di software di cui dispone non ha nulla da invidiare a quello che di solito si paga, quasi sempre, a caro prezzo.
E poi, diciamocelo apertamente, ha delle interfacce grafiche così belle ed accattivanti...! All'interno di uno stesso sistema operativo si può cambiare desktop grafico (temi, icone,background, stili, gestori di finestre, file managers, ecc) in base all'umore che si ha od in base al tipo di lavoro che si vuol fare. E non parliamo dei giochi, degli sfondi, dei temi del desktop, degli screensavers ipnotici...
Con Linux l'utente controlla la macchina davvero, non accade il contrario come con certi sistemi operativi di ultima generazione: tutto può essere riconfigurato e modificato, a seconda delle esigenze dell'utente o delle caratteristiche hardware della macchina.
Linux può occupare lo spazio di un floppy, un intero hd da 10 giga o soltanto la ram. Può essere installato sull'hard disk, può convivere pacificamente con altri sistemi operativi permettendo di accedere a tutte le partizioni esistenti; può girare su un solo cd-rom (le cosiddette “distribuzioni live” [1], può girare su macchine obsolete come un IBM Ps/1 486 o su calcolatori ultra potenti, sulla playstation, sul telefonino e... qualcuno dice che può anche essere installato sulla lavatrice oppure fare il caffè!
(cfr http://www.pluto.linux.it/ildp/HOWTO/mini/Coffee.html )
Ottimo come server, workstation, postazione multimediale, firewall, soddisfa tutte le esigenze: dalle più semplici alle più complesse.
Io ne ho fatto una postazione didattica ideale, pronta a realizzare i progetti più ambiziosi di un ministero della P.I. che assicura agli utenti scolastici l'introduzione dell'informatica nei primi due anni della scuola primaria [2], installando, su un vecchio P233, la Slackware 9.0 e su un P266 salvato dalla rottamazione, la eduKnoppix 1.1.1.
Con Linux, inoltre, i dati personali sono maggiormente al sicuro, sia dai comuni worms che infestano le macchine windows connesse ad internet, sia da eventuali accessi indesiderati alle nostre cartelle personali. Trattandosi infatti di un sistema multiutente, ogni utente può disporre di una propria “home” (directory) personale che può rendere inaccessibile sia in lettura che in scrittura agli altri, garantendo realmente l'inaccessibilità di file e di cartelle.
L'hard disk non necessita di deframmentazione e di scansione; di antivirus se ne può fare a meno, a patto di prendere alcune precauzioni (evitare di navigare come root, per esempio). È raro che una macchina Linux si pianti, a meno che non ci siano conflitti hardware, al limite alcune applicazioni possono bloccarsi, ma è sufficiente terminarle con il comando “kill” da console o con il tool grafico “Xkill”, senza dover riavviare il sistema.
Con Linux si può operare sia da interfaccia testuale (console), sia da interfaccia grafica (desktop con gestori di finestre) senza dover riavviare la macchina in modalità “dos”. Operando da riga di comando, si può utilizzare il mouse, ascoltare musica, vedere filmati, lavorare con programmi di grafica (ImageMagick, tipo Paint Shop Pro), visualizzare e manipolare immagini in formati vari, editare file di testo, lavorare sui fogli di calcolo, navigare su internet con browser testuali, collegarsi ai siti ftp, giocare, usare la posta elettronica e tanto altro ancora, senza dover avviare l'interfaccia grafica ( X Window System). [3]

1.3. Nuovi orizzonti

Con Linux si ha l'impressione di entrare a far parte di un altro mondo, popolato di nuovi orizzonti, dove persino la terminologia informatica appare diversa. Ovunque riecheggia la parola “Open Source”, alla quale si può aggiungere “trasparenza” e “libertà”. Poter prelevare liberamente un software da internet, visionarne il codice sorgente, modificarlo, copiarlo, installarlo, regalarlo è prima di tutto un atto di libertà, ma anche un gesto di liberalità e di democrazia, poiché non tutti possono permettersi di pagare le costose licenze di software di sistema e di software applicativi. Con Linux non c'è il rischio di riservare l'uso del pc solo a chi può pagare le costosissime licenze software , che di fatto mantengono incrollabile il monopolio imperante ed inquietante di alcune grandi case. Linux non ha costi e la sua quasi totale gratuità rende inutile il proliferare della pirateria informatica.
La libertà sta anche nel permettere all'utente di decidere quale distribuzione scegliere per la sua rete Lan o per la sua workstation, di accedere al codice sorgente del suo sistema operativo e di modificarlo opportunamente.
Inoltre, l'utente linuxiano alle prime armi non si troverà mai da solo ad affrontare le novità del mondo Open Source: ci sono migliaia di pagine di manuali sparse nel web da leggere in tutte le lingue; forum, mailing list, canali di chat frequentati da utenti pronti ad aiutare i più inesperti a risolvere eventuali problemi legati all'installazione od alla configurazione del nuovo sistema operativo.
“Last, but not least”, per l'educatore che crede nel principio democratico delle pari opportunità per tutti, della libera diffusione delle idee e degli strumenti di sviluppo, l'uso del software libero ed aperto potrebbe diventare una magnifica metafora con cui far riflettere i ragazzi sull'importanza di operare secondo scelte consapevoli anche nell'uso del personal computer.
Esiste il software libero, esiste il Progetto GNU/Linux, esiste la possibilità di dire “No, grazie” a chi vuole imporre il “suo” mercato, con mezzi a volte anche illeciti o sleali, perchéallora non informarsi/formarsi per poter in seguito dare una possibilità di scelta anche ai nostri ragazzi? Evitiamo, insomma, di diventare inconsapevoli agenti di commercio di note aziende americane e cominciamo a cambiare quel monotono e triste scenario fatto di “finestre e bandierine svolazzanti”...

1.4. Non si finisce mai d'imparare

È questo il bello di Linux: ci si accorge che nell'ambito informatico non si finisce mai d'imparare, che ci sono nuovi campi da esplorare o delle funzionalità che non si erano avvisate in precedenza. Fu una vera sorpresa per me quando, abituata alla rigidità del vecchio dos, scoprii che potevo manipolare immagini, suoni e video da console, semplicemente dando pochi comandi, come quasi per magia!


Note
[1]: Si tratta di distribuzioni contenute in un solo cd, che non necessitano di installazione su hard disk, poiché sfruttano la ram. Per utilizzarle è sufficiente modificare dal bios la sequenza di boot della macchina, in modo che parta direttamente da cd rom invece che da floppy o hard disk (cfr Cap. 4).
[2] http://www.istruzione.it; http://www.cgilscuola.it/moratti/sperimentazionemoratti/indicesperimentazione.htm
[3] Esistono delle tabelle comparative tra sw proprietario e sw open source presso: http://linuxshop.ru/linuxbegin/win-lin-soft-italian



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