Dal 1614, ultima data che vide convocati gli Stati Generali, la società era cambiata profondamente: la borghesia, in contrasto con la nobiltà e l'alto clero, rappresentava gli interessi e le aspirazioni della maggior parte della popolazione francese.
Clero e nobiltà rappresentavano solo il 2% della popolazione francese, mentre il 3° stato rappresentava il restante 98%. Quest'ultimo, in base al modello del 1614, poteva essere messo in minoranza dai primi due (che solitamente votavano insieme) perché era previsto che ogni stato avesse numero uguale di rappresentanti. Per questo, nel 1788, il 3° stato chiese una rappresentanza doppia (che già aveva nelle assemblee provinciali) ma solo dopo lunghi scontri e trattative riuscì ad ottenere quanto chiesto.
Sembrava che la rappresentanza doppia fosse già una rivoluzione pacificamente conseguita, ma il 6 maggio 1789 il 3° stato scoprì che il decreto celava un trucco: i loro rappresentanti erano sì più numerosi, ma il loro voto collettivo sarebbe stato pesato esattamente come quello di uno degli altri stati in quanto il voto si sarebbe svolto "per ordini" e non "per testa". La maggior rappresentanza del 3° stato era perciò solo simbolica.
I rappresentanti del terzo stato allora si siunirono in un'Assemblea Nazionale, non degli stati mal del popolo, e resero chiaro che volessero fare gli interessi della nazione con o senza gli altri ordini, giurando di non sciogliersi prima di aver dato alla Francia una costituzione (Giuramento della Pallacorda)
Il re dovette perciò ordinare a nobili ed ecclesiastici di unirsi all'assemblea, proclamando l'Assemblea Nazionale Costituente.
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