Un vecchio proverbio inglese dice "no foot no horse" ovvero"niente piede niente cavallo"; nulla di più vero! Il cavallo più bello e meglio addestrato del mondo sarà praticamente inutilizzabile senza una corretta ferratura. Per immaginare quanto sia importante per una corretta deambulazione del nostro amico l'opera del maniscalco proviamo a tenere sempre in mente che a livello dello zoccolo del cavallo si vengono a scaricare Tutte le forze che derivano dall'attività motoria e che all'interno del piede è presente una serie di strutture altamente specializzate per garantire il corretto movimento. vete mai provato a correre e saltare con un paio di scarpe una o due taglie più piccole del vostro numero e magari con qualche sassolino dentro? Beh, questo è niente rispetto a quanto può provare un cavallo con una ferratura malfatta! L'opera del maniscalco riveste, allora, una fondamentale importanza per il conseguimento di qualsiasi fine ci siamo preposti di raggiungere con il nostro cavallo, dalla semplice attività di turismo equestre del fine settimana fino alle più importanti competizioni agonistiche. Si potrebbe credere che la realizzazione di un ferro e la sua applicazione siano cose usuali e ripetitive; nulla di meno vero. Ogni cavallo è diverso da un altro così come l'utilizzo che se ne può fare; la mascalcia è un'arte antica che si è evoluta di pari passo con l'evoluzione delle attività svolte dall'uomo con il cavallo. Ancora oggi l'innato desiderio dell'uomo di migliorare ed il continuo progresso delle conoscenze di biomeccanica e fisiopatologia equina hanno consentito di modificare certezze che fino a pochi anni fa sembravano inconfutabili. Ferrare è un'arte delicata, raffinata e sicuramente antica. Alla corretta applicazione dei ferri sono state dedicate opere letterarie fin dai tempi del rinascimento. Non sarà mai superfluo ricordare che quella del maniscalco è una figura decisiva per il corretto utilizzo del cavallo, qualsiasi sia l'attività che dovrà svolgere; quindi è di fondamentale importanza rivolgersi sempre a persone di provata esperienza e, quindi, a professionisti del settore. Voler risparmiare, al momento, sul prezzo della ferratura rivolgendoci al "maniscalco della Domenica" o facendo "il fai da te" inevitabilmente, in seguito, ci costerà molto di più, sia in termini economici sia in termini di mancato utilizzo del cavallo, che se avessimo affidato da subito i piedi del nostro amico in maniesperte. Maniscalco non ci s'inventa ne ci s'improvvisa, al massimo al cavaliere esperto è concesso di ribattere un ferro allentato o di fare una rimessa in situazioni d'emergenza, ma nulla di più; un semplice chiodo mal messo in primo luogo può provocare del dolore fisico al cavallo e poi lo può rendere inutilizzabile per lunghi periodi di tempo. E' comunque doveroso che chiunque abbia a che fare in qualche modo con il cavallo abbia anche delle nozioni minime riguardo alla mascalcia. Tutte le operazioni che riguardano la ferratura vanno svolte in un ambiente tranquillo, lontano da rumori, correnti d'aria e dal passaggio di altri cavalli; il cavallo va legato con un nodo di sicurezza o se è un soggetto particolarmente difficile "ai due venti", inoltre la presenza del proprietario del cavallo è sempre opportuna durante tutte le fasi della ferratura.
Se possiamo tranquillamente affermare che un cavallo, qualunque sia il lavoro che svolge, va inevitabilmente ferrato, differenze possono esserci su quando effettuare la prima ferratura, sulla durata della ferratura e sul tipo di materiali da scegliere per i ferri. Generalmente un puledro che non svolge ancora nessun tipo di lavoro può tranquillamente essere "scalzo" anche se ciò non vuole dire che non dobbiamo avere cura dei suoi piedi; sarà sempre necessario controllare che non vi siano "setole" (fenditure della muraglia) e che la consistenza della stessa, della suola e del fettone non siano né troppo molle né troppo dura; inoltre si dovrà abituare il giovane cavallo ancora non ferrato ad alzare tutti e quattro gli arti in modo che al momento del bisogno non sarà totalmente a digiuno delle principali "regole" di educazione. Se possibile, o quando necessario, si potrà chiedere al maniscalco di procedere ad un semplice pareggio del piede. La prima ferratura andrebbe effettuata poco prima dell'inizio dell'addestramento; in questa occasione si possono ferrare solo gli anteriori e con dei ferri leggeri e senza barbette, lasciando la ferratura completa a quando il cavallo incomincerà a lavorare in modo più intenso. Non considerando le ferrature dei cavalli da corsa come il Purosangue Inglese o il Trottatore, che vengono ferrati ad intervalli anche di soli venti giorni (in quanto devono necessariamente adattare le ferrature alle esigenze agonistiche), a riguardo della durata della ferratura possiamo affermare che: ci sono delle differenze legate alla velocità della crescita dell'unghia di carattere soggettivo, la stagione ha una certa influenza in quanto nelle stagioni fredde l'unghia cresce più lentamente che in quelle calde, il tipo di materiale utilizzato ha un'importanza determinante in quanto l'alluminio o leleghe particolari si consumano molto più rapidamente del ferro acciaioso, il tipo di lavoro ed il tipo di terreno sul quale si svolge hanno particolare rilievo è infatti facilmente comprensibile che le andature veloci ed il lavoro su terreni duri consumano più rapidamente la ferratura, la presenza di particolari atteggiamenti nell'andatura o eventuali difetti d'appiombo hanno ulteriore importanza. In linea generale un cavallo che non presenta particolari esigenze di ferratura e che svolge un lavoro di media intensità su terreno vario richiederà di essere ferrato circa ogni 45-50 giorni. Una cosa molto importante da considerare è che il cavallo, anche se presenta dei ferri ancora non usurati, non va ferrato oltre il limite dei 50 giorni perché la crescita dell'unghia porta fuori equilibrio l'appiombo dell'arto, predisponendolo a banali incidenti fino a provocare alterazioni delle strutture tendinee, legamentose ed articolari. Quindi per chiamare il maniscalco non aspettiamo che il cavallo si sia sferrato o che sembra cammini sui trampoli! Una corretta prevenzione di molte zoppie passa anche attraverso idonee ferrature eseguite periodicamente e nei giusti intervalli. Ci sono poi delle situazioni particolari che consentono di non ferrare il cavallo: una fattrice al pascolo, un anziano cavallo che svolge solo del lavoro al passo, un cavallo sportivo a cui viene concesso un meritato periodo di riposo sono tutte situazioni che possono non richiedere la presenza dei ferri; sarà comunque necessario un adeguato pareggio dell'unghia che in questi casi deve tenere conto di un minimo di spessore di unghia da lasciare ai bordi della parete in modo che la suola non sia ad immediato contatto con il terreno.
Torna alla documento principale.