Analisi e proposte per l'introduzione del software libero nella didattica
di Antonio
Bernardi
toni@swlibero.org
(Responsabile del
progetto "Software libero nella
scuola")
http://linuxdidattica.org
1. Premessa
Da più parti ormai vi è
la consapevolezza che il software utilizzato nell'insegnamento delle
(o con le) nuove tecnologie corrisponda ad un "libro di
testo".
Nel settore se ne sono affermati due: quello che si
rifà alla cultura del confronto, rappresentato dai valori del
software libero, e quello che possiamo ricollegare alla cultura del
"monopolio privato", rappresentato dal software
proprietario monopolistico che, per sua natura non ama il confronto
e, appena puo', lo soffoca al fine di impedire all'utente
(consumatore) qualsiasi scelta.
Il software libero, come "libro
di testo", ha molteplici ragioni per essere adottato nella
didattica perché principalmente: non discrimina i soggetti su
base economica ma seleziona su base meritocratica; la gratuità
delle licenze d'uso tra l'altro è conforme ai criteri
stabiliti dalle varie circolari sull'adozione dei libri di testo che
si preoccupano di stabilire un tetto di spesa, a seconda del tipo di
scuola [1]; permette, sia all'insegnante che all'allievo, l'assoluta
libertà di copia, fondamento dello scambio della conoscenza;
in questo modo si educa alla legalità non dovendo, nella
scuola, ricorrere alla pirateria informatica per svolgere la normale
attività educativa; è rispettoso della libertà
d'insegnamento, perché permette all'insegnante di scegliere la
soluzione e il fornitore che più si adatta alle sue esigenze
conoscitive e didattiche; è rispettoso della libertà di
parola, perché permette anche all'insegnante, e alla scuola
più in generale, di "entrare in gioco" ed essere
"soggetto di cultura"; educa alla cultura galileiana e alla
consapevolezza informatica attraverso la trasparenza, la verifica e
la sperimentazione; incentiva l'economia locale valorizzando le
risorse umane locali.
Ma la ragione avanzata dal software
proprietario monopolistico [2] che, a scuola, si debba usare il
software secondo il criterio del "più diffuso", a
tutt'oggi, ha avuto la meglio, e ha messo all'angolo i valori del
software libero sottraendo ai docenti la libertà di scelta nel
settore informatico.
2.- Perché, a scuola,
non viene esercitata la libertà di scelta nelle nuove
tecnologie?
Perché la libertà si
paga.
È pur vero che per un
insegnante usare il software libero significa avere la possibilità
di scegliere il proprio libro di testo ed esercitare il diritto della
libertà d'insegnamento, ma...per scegliere bisogna essere
informati (preparati) e consapevoli; in alcuni casi bisogna anche
dissentire da ciò che viene "calato dall'alto".
Poniamoci alcune domande: in questi
anni, quanti insegnanti hanno scelto con cognizione di causa il
software? e quanti insegnanti sono stati messi nelle condizioni di
poter scegliere il software?
O, forse, è stato imposto
loro dal mercato monopolistico con la scusa "del più
diffuso" tramite due passaggi: la soggezione [3] del potere
politico (MIUR) al potere economico della Microsoft (software
proprietario monopolistico) esemplificata negli ultimi anni dalle
ricorrenti alfabetizzazioni informatiche [4]; il timore reverenziale
degli insegnanti nei confronti delle iniziative di alfabetizzazione
svolte dall'autorità (MIUR).
3.- Osservazioni sulla
alfabetizzazione informatica dei docenti
Nel 2003 il MIUR ha avviato un
piano di alfabetizzazione informatica rivolto al 20% degli insegnanti
(circa 160000) con "scarse o nessuna competenza informatica"
denominato ForTic A.
In questo percorso formativo (o forse è
più corretto chiamarlo addestrativo?) viene utilizzato come
"libro di testo" il software Microsoft, dal sistema
operativo agli applicativi [5].
Non c'è posto per nessun altro!
Conseguentemente alla maggior parte dei docenti inesperti è stata preclusa qualsiasi possibilità di scelta [6] nel settore delle nuove tecnologie avendogli somministrato solo un tipo di cultura: la "cultura del software proprietario monopolistico" che discrimina tutto ciò che non gli appartiene e trasforma i docenti della scuola pubblica in propri propagandisti spesso portatori di valori qualunquistici [7].
Non stupisce perciò se oggi
chi per la propria didattica sceglie di lavorare con il software
libero, trovandosi isolato nell'"indifferenza generale",
trasforma il proprio insegnamento in un insegnamento di libertà
[8].
4.- Alcune proposte di lavoro
Il Ministro per la Innovazione e le
Tecnologie a più riprese ha indicato nell'uso del software
libero (chiamandolo "software a codice sorgente aperto")
una valida opportunità per la P.A. e al riguardo ha suggerito
ai "decisori" di estendere i "buoni esempi".
Noi auspichiamo che la politica del
MIUR cambi e segua le suddette indicazioni, ma di questo non ci
illudiamo.
Si sa che la libertà (e l'indipendenza) è una conquista e nessuno la regala dall'alto.
Per riappropriarci della libertà
di scelta nelle nuove tecnologie ed essere al servizio della
collettività e non degli interessi privati di aziende
monopolistiche dobbiamo puntare: sull'autonomia scolastica (delle
amministrazioni periferiche); sull'esercizio della libertà
d'insegnamento (dei singoli docenti).
4.1.- Autonomia scolastica
Singoli Uffici Regionali (USR per
l'Abruzzo [9], ecc.), singoli provveditorati (CSA di Vicenza, ecc.),
singole Amministrazioni locali (Pescara, ecc.), singoli Dirigenti
scolastici hanno, a più riprese, dimostrato la loro
indipendenza e autonomia organizzando incontri formativi e
informativi, rivolti a docenti inesperti, per far conoscere loro i
valori della cultura del software libero in una visione pluralista
della scuola.
Il nostro compito è quello
di diffondere queste iniziative e sollecitare che Scuole,
Provveditorati, Uffici Regionali Scolastici organizzino incontri di
formazione, tra docenti, sul software libero e la sua cultura.
4.2.- Libertà d'insegnamento
Dobbiamo fare in modo che gli
insegnanti esercitino il loro diritto della libertà di scelta
nelle nuove tecnologie, togliendosi di dosso qualsiasi timore
reverenziale.
Al riguardo dobbiamo procedere in
due direzioni: dare impulso ad incontri di informazione e formazione
sul software libero per creare informazione e consapevolezza e
battere "l'indifferenza generale" prodotta dalle varie
alfabetizzazioni del MIUR; creare esempi di didattica con il software
libero, creare modelli da diffondere, creare documentazione sul
software libero, in maniera da agevolarne la diffusione.
5.- Conclusioni
Il software libero è
rispettoso della libertà d'insegnamento;
il software libero
è rispettoso della libertà di parola, nel settore
informatico;
il software libero non discrimina economicamente le
persone.
Ma solo quando i docenti si saranno
riappropriati della libertà di scelta e della libertà
d'insegnamento nelle nuove tecnologie potremmo dire di avere una
fomazione informatica che si colloca all'interno della cultura
galileiana, in una scuola aperta e pluralista.
Mettiamoci al lavoro!
Treviso lì 23 marzo 2004
Riferimenti
[1] Adozione dei
libri di testo, Circ. Min. 13 marzo
2003,
http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/nm1303003.htm
[2]
Lettera di Microsoft alla Commissione istruzione del
Senato:
http://www.interlex.it/pa/msoft.htm
[3]
Lettera aperta "Soggezione informatica dello Stato italiano alla
Microsoft", http://www.interlex.it/pa/letterap.htm)
[4]
I criteri della più recente iniziativa del MIUR in questo
settore (Circ. n. 55 del 21/5/2002) fanno riferimento al software
(sistema operativo) esistente nelle "attrezzature personali
degli insegnanti" inesperti o "presente nelle scuole".
Si veda la lettera aperta al Ministro del MIUR:
http://linuxdidattica.org/lettera/ltr_mnst_miur.html
[5]
I materiali didattici per la alfabetizzazione ForTic A sono
reperibili
all'indirizzo:
http://puntoeduft.indire.it/160mila/moduli/formez/index.htm
[6]
Lettera aperta del LUG di Roma al
MIUR:
http://www.lugroma.org/ita/press/press.php?azione=risp_miur
[7]
Lettera aperta della Free Software Foundation al Ministro del MIUR:
http://linuxdidattica.org/docs/corsi_c1_c2/lettera_FSFI.html
[8]
Marco Salardi, "Una scuola di libertà"
in:
http://www.linuxdidattica.org/docs/linuxmagazine/salardi_38.html
[9]
"Seminario ForTic" USR
Abruzzo:
http://ospitiweb.indire.it/abruzzo/4TIC/tutor/documetazione.htm