Aggiornare la distribuzione

Debian cerca sempre di garantire un facile aggiornamento della vecchia distribuzione stabile alla versione successiva; poter effettuare l'aggiornamento dell'intero sistema, senza dover ripartire da zero, è uno dei vantaggi più distintivi di Debian che viene offerto a chi ha speso, come spesso capita, parecchio tempo per configurare a dovere tutto l'hardware ed ovviamente non vuole ricominciare tutto da capo.

Per aggiornare l'intero sistema alla nuova versione stabile inserire:

# aptitude update

# aptitude -f dist-upgrade

Storicamente questo comando non si è potuto digitare spesso, visti i lunghi tempi intercorsi tra una versione stabile e la successiva40. Leggere prima sempre le note di rilascio (Release Notes), ricavabili, tra l'altro, da tutti i CD/DVD Debian, anche se pensate che la cosa sia superflua.

E' consigliabile fare prima una copia di sicurezza dei vostri dati più importanti, per esempio almeno della cartella /home. Fate attenzione ad installare sempre software non pacchettizzato esclusivamente nelle cartelle /opt oppure /usr/local, altrimenti durante l'aggiornamento rischiate che i vostri file vengano sovrascritti dal sistema. Notate che l'aggiornamento indolore non è più garantito se avete reso impuro il sistema aggiungendo pacchetti esterni: ciò è da tenere presente quando si installano pacchetti non ufficiali o si decide di passare a sistemi misti41.


Table 3.7: Server distributori (Mirrors)
Nazione Sito Tipo
Italia ftp.it.debian.org Primario
Italia ftp2.it.debian.org Primario
Italia ftp.bonomia.it Secondario
Italia ftp.students.cs.unibo.it Secondario
Italia freedom.dicea.unifi.it Secondario
Italia debian.nettuno.it Secondario
Italia ftp.unina.it Secondario
Italia softcity.libero.it Secondario
Italia mi.mirror.garr.it Secondario
Italia debian.fastweb.it Secondario


L'aggiornamento via rete dell'intero sistema, da non tentare se non si dispone di una connessione a banda larga, richiede diverse ore; in alternativa, è sempre possibile effettuare l'aggiornamento dai CD/DVD della nuova versione. E' richiesta una certa cura nel rispondere alle domande di debconf durante l'installazione dei pacchetti: a tale proposito conviene valutare attentamente se sostituire i vecchi file di configurazione con quelli nuovi oppure no; talvolta tenere i vecchi file di configurazione può significare la disattivazione di nuove caratteristiche implementate nelle rinnovate versioni dei programmi, per cui di solito si aggiornano con quelli nuovi. Successivamente si può sempre decidere su dove orientarsi, visto che i vecchi file di configurazione sono comunque conservati in file con estensione .dpkg-old. Nel caso si voglia fare l'aggiornamento via rete, basta inserire in /etc/apt/sources.list uno dei server distributori di Debian (Debian mirrors) sparsi nel mondo (per un esempio si veda il paragrafo 1.2); nella tabella 3.7 sono elencati quelli attivi nel nostro paese42. Come si noterà, essi si differenziano in due tipologie: primari e secondari. Un server distributore primario è dotato di larga banda, è attivo 24 ore su 24, è aggiornato automaticamente, offre entrambi i protocolli ftp e http; un server distributore secondario può essere soggetto a limitazioni varie, ma non è detto che abbia caratteristiche inferiori a quelli primari.

Se necessario non abbiate timore di eseguire anche numerose volte il comando aptitude dist-upgrade; non è raro che l'utente lasci il sistema parzialmente aggiornato, credendo di aver terminato l'aggiornamento. Malfunzionamenti fastidiosi sono il tipico sintomo di un sistema solo parzialmente aggiornato; per essere sicuri che l'aggiornamento è stato completato dovete vedere un messaggio del tipo:

Reading Package Lists...Done

Building Dependency Tree...Done

Reading extended state information...Done

Initializing packages states...Done

Reading task descriptions...Done

0 packages upgraded, 0 newly installed,0 to remove and 0 not upgraded.

Giunti a questo punto potete eventualmente aggiornare anche il kernel ad una serie superiore. A volte però, nel caso di alcune piattaforme, viene raccomandato l'esatto contrario (aggiornare cioè prima il kernel e poi tutto il resto).

Mauro Darida 2006-07-25