Scrivere oggigiorno un documento multiformato significa poterlo generare in formato pdf (Adobe Portable Document Format) e html (Hyper Text Markup Language). Questi formati infatti danno la garanzia che un documento sarà leggibile nell'ambito di un qualsiasi sistema operativo (in particolare il formato pdf ci garantisce che il documento verrà correttamente stampato). Quando ci si orienta sulla composizione di un documento compatibile con diversi tipi di modalità di fruizione e formato (libro stampato, guida interna di sistema, ipertesto in rete) bisogna pianificare fin dall'inizio i formati di uscita e rinunciare a pretese stilistiche particolari.
Cosa offre il panorama Debian per soddisfare questa esigenza? Come spesso accade nel software libero, sono disponibili numerosi strumenti; è pertanto giocoforza selezionarne solo alcuni: qui si privilegerà la facilità d'uso e la potenza del software, cercando comunque di non suggerire un numero eccessivo di candidati.
In base a questi criteri la scelta si riduce sostanzialmente a tre prodotti:
OpenOffice ha una lunga storia di sviluppo e si presenta come la passerella ideale per chi proviene dal software proprietario di automazione d'ufficio e vuole la soluzione meno traumatica possibile, senza perdere molto in termini di sofisticazione, facilità d'uso e compatibilità con i formati proprietari di una nota multinazionale americana. Da Ottobre 2003 è possibile sostenere l'esame ECDL (Patente europea del computer) interamente su Linux/OpenOffice:
Lo svantaggio principale di LATEX è che esso è un linguaggio di ``programmazione'' del testo, pertanto un documento si presenta nella forma di un vero e proprio codice sorgente, che ha bisogno della compilazione per essere visualizzato (LYX però è in grado di operare una parziale visualizzazione del documento già in fase di scrittura). LATEX non è adatto per scrivere documenti, magari semplici, in cui è necessario controllare manualmente la posizione degli elementi sul foglio, perchè questo lo fa il programma in modo esclusivo secondo le regole tipografiche standard. Per contro, LATEX elabora il testo nel suo insieme e può quindi avere una visione globale e capacità di impaginazione e indicizzazione automatiche; per esempio è molto facile produrre indici generali.
Per usare LYX è necessario il supporto completo a LATEX inserendo:
che è una traduzione dal francese a cura di Alessandro Cannarsi del centro Cefriel di Milano. Un'altra guida, anch'essa tradotta in italiano, è contenuta nella distribuzione TeTEX stessa, accessibile sul vostro sistema nel file (compresso):
/usr/share/doc/texmf/latex/general/lshort.dvi.gz
Purtroppo Debian installa TeTEX senza il supporto sillabico (hyphenation patterns) dell'italiano, per cui se non si interviene sulla configurazione predefinita ci ritroveremo con gran parte delle parole che vanno a capo del rigo in maniera sbagliata; per rimettere le cose a posto bisogna modificare la configurazione di TeTEX digitando:
Una volta ottenuto da LYX il sorgente LATEX del documento (che è sempre un file con estensione .tex) si possono usare due ulteriori programmi di servizio per generare i formati pdf e html del documento. Per generare il formato pdf inserire:
Per ottenere i migliori risultati personalizzati è necessario studiare i relativi manuali dei programmi citati. Per esempio, se aggiungete un indice analitico, per far farlo includere nel documento pdf dovrete passare attraverso diverse compilazioni del documento stesso:
E' probabile, se non altro allo stato attuale, che LATEX non sia molto adatto all'utente comune, poco avvezzo a linguaggi di programmazione e compilazioni, sia pure oscurati da interfacce grafiche più o meno attraenti. Se però siete arrivati fin qui a leggere, potreste trovarvi a vostro agio in LATEX, apprezzandone nel contempo l'enorme potenza.
Mauro Darida 2006-07-25