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È stato già osservato che il modificatore dashed può cambiare lo stile delle linee di un oggetto da solido a tratteggiato. GNU Gpic permette di punteggiare o tratteggiare ellissi,(1) cerchi e archi (e anche gli spline in modalità TeX, vedi sezione 20); alcune versioni di DWB Pic permettono solamente il tratteggio di linee e riquadri. È anche possibilile variare l'intervallo del tratteggio specificando un valore numerico subito dopo il modificatore (figura 8.1).
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Un ulteriore modificatore disponibile è dotted. Anche in questo caso è possibile specificare l'intervallo di punteggiatura mediante un valore numerico subito dopo il modificatore (figura 8.2).
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GNU Gpic permette anche l'arrotondamento degli vertici di un riquadro, mediante il modificatore rad (figura 8.3).
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Valori del raggio di curvatura maggiori della metà della più piccola dimensione del riquadro vengono implicitamente troncati a tale valore.
Linee ed archi possono essere a loro volta decorati. Qualsiasi linea o arco (o spline) può essere decorata mediante punte di freccia utilizzando i modificatori -> e <- (figura 8.4).
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Effettivamente il comando arrow altro non è che un sinonimo di line ->. Esiste inoltre il modificatore a doppia punta di freccia <->, pertanto la figura 8.4 si può generare col codice line <->.
Le punte di freccia hanno un attributo width, che specifica la dimensione trasversale della punta, e un attributo height che ne specifica la dimensione longitudinale.
Lo stile delle punte di freccia è controllato dalla variabile di stile (vedi sezione 14) denominata arrowhead. Le versioni DWB Pic e GNU Gpic interpretano tale variabile in maniera differente. Per difetto, DWB Pic usa punte di freccia aperte, con valore 2 per la variabile arrowhead; l'articolo di Kernighan (v. 23) specifica che un valore pari a 7 corrisponde a punte di freccia solide. Viceversa, per difetto, GNU Gpic usa punte di freccia solide e il valore 1 per arrowhead; il valore 0 corrisponde a punte di freccia aperte.(2)
È anche possibile modificare lo spessore delle linee che compongono un oggetto (si tratta di un'estensione GNU Gpic; DWB Pic non prevede tale possibilità). Lo spessore predefinito è controllato dalla variabile linethick. Lo spessore è espresso in punti. Valori negativi implicano spessore predefinito: in modalità TeX (v.sezione 20), usando l'opzione -t, ciò significa utilizzare uno spessore pari a otto millesimi di pollice; in modalità TeX, usando l'opzione -c, significa lo spessore specificato dal comando .ps (Point size); in modalità Troff significa utilizzare uno spessore proporzionale alle dimensioni dei punti. Valore zero significa tracciare la linea con lo spessore minimo compatibile con il dispositivo di output. Il valore iniziale di linethick è -1. Esiste anche l'attributo thickness (abbreviabile in thick). Per esempio circle thickness 1.5 traccia un cerchio con uno spessore di un punto e mezzo. Lo spessore delle linee non è influenzato dal valore della variabile scale (sezione 6), né dagli argomenti specificati assieme alla macro .PS (sezione 19).
Il modificatore invisible (abbreviabile in invis) rende un oggetto completamente invisibile. Un uso tradizionale di questa possibilità era quello di piazzare del testo in un oggetto invisibile, per ottenere un posizionamento naturale rispetto agli oggetti circostanti. Le versioni più recenti di DWB Pic e la realizzazione GNU Gpic gestiscono il testo isolato esattamente in questo modo.
È possibile campire riquadri, cerchi ed ellissi mediante il modificatore filled (abbreviabile in fill). Si può anche specificare un valore numerico; il valore predefinito è dato dalla variabile di stile (vedi sezione 14) denominata fillval.
DWB Pic e GNU Gpic seguono convenzioni opposte per i valori di campitura, e prevedono valori predefiniti differenti. Per DWB Pic il valore predefinito di fillval è 0,3 e i valori più piccoli corrispondono a campiture più scure; GNU Gpic utilizza zero per il bianco e uno per il nero, e il valore predefinito di fillval è 0,5 (figura 8.5).
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GNU Gpic fornisce ulteriori garanzie. È possibile usare un valore di campitura superiore a uno: ciò significa campire con la sfumatura di grigio attualmente usata per il testo e le linee. Ciò corrisponde normalmente al nero, ma certi dispositivi di output permettono di modificare tale comportamento. L'attributo di invisibilità non influisce la campitura degli oggetti. Qualsiasi testo associato con un oggetto campito viene disegnato dopo che l'oggetto è stato campito, sicché il testo non viene coperto dalla campitura.
Gli oggetti chiusi prevedono il modificatore solid, che equivale a campire con il valore di campitura più scuro
Come estensione GNU sono previsti altri tre modificatori per specificare il colore degli oggetti. outline imposta il colore del contorno, shaded il colore di campitura, color entrambi i colori. Tutti e tre prevedono un suffisso che specifichi il colore (figura 8.6).
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È prevista anche una sintassi alternativa: colour, colored, coloured, outlined.
Al momento di questa stesura i colori non sono contemplati in modalità TeX (sezione 20). I nomi standard dei colori per Groff si trovano nei file di macro per i vari dispositivi di output (per esempio /usr/share/groff/current/tmac/ps.tmac
per il dispositivo PostScript).
Pic presuppone che all'inizio di una figura sia il colore di tracciamento che quello di campitura siano impostati al valore predefinito.
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1) Purtroppo, la versione di GNU Gpic provata al momento della presente stesura (parte del pacchetto Groff nella versione 1.18.1-15) non sembra consentire la decorazione delle ellissi.
2) Le punte di freccia solide vengono sempre campite con il colore di contorno corrente (v. sezione 8.8).
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome decorazioni.html